Pordenone, 9 set - "Per la Regione questa è una delle
esperienze culturali più prestigiose che può vantare. Il merito è
di chi ha immaginato a suo tempo e di chi per tutti questi anni
ha portato avanti una rassegna che ha molti meriti: promuovere la
nostra terra attraverso la cultura, far convergere a Pordenone
decine di migliaia di appassionati alla lettura e al ragionamento
e, soprattutto, riscoprire la cara, sana e vecchia abitudine a
pensare. Il pensiero è un presupposto indispensabile per la
libertà e dunque è giusto che Pordenonelegge sia dedicato ai
libri e alla libertà".
Il vicegovernatore e assessore regionale alla Cultura, Mario
Anzil, è così intervenuto oggi alla presentazione della 26.
edizione di Pordenonelegge, in programma nel capoluogo del Friuli
Occidentale dal 17 al 21 settembre. Alla presenza del presidente
della Fondazione organizzatrice della manifestazione Michelangelo
Agrusti, del direttore artistico e amministrativo Gianmario
Villalata e di Michela Zin nonché del sindaco della città
Alessandro Basso, l'esponente dell'esecutivo Fedriga, nel suo
intervento, ha sottolineato come la conoscenza del passato e la
capacità di interpretare il presente siano strumenti
indispensabili per affrontare le sfide future, con il pensiero
critico che diventa la chiave per governare le nuove tecnologie,
tra cui l'intelligenza artificiale. "Questi aspetti - ha detto
Anzil - non possono essere arginati ma, al contrario, possono e
devono essere governati con il ragionamento e con la cultura,
come Pordenonelegge ha insegnato negli anni".
Il vicegovernatore ha inoltre ricordato che la Regione ha scelto
di investire in maniera prioritaria sulla cultura, nella
convinzione che sia "uno straordinario strumento per creare un
luogo dove sia bello vivere, tanto per i residenti quanto per chi
viene da fuori. Per fare questo non basta avere una visione, è
necessaria anche la capacità di trasformare le idee in azione:
una virtù molto imprenditoriale che Pordenonelegge ha saputo
incarnare".
Secondo Anzil, il festival è anche esempio di un raro e prezioso
legame tra industria, impresa e cultura, che apre prospettive
significative in vista di Pordenone Capitale italiana della
cultura. "Una città che è cuore pulsante dell'industria e al
tempo stesso centro nevralgico della cultura - ha detto - è
simbolo di come il territorio sappia unire le proprie forze e
costruire futuro".
Il vicegovernatore ha concluso ribadendo la missione di
Pordenonelegge quale agenzia culturale al servizio del
territorio, capace di trasformare visioni in azioni concrete.
"Investiamo in cultura - ha ricordato Anzil - perché crediamo che
la nostra Regione, terra di confine, possa fare della cultura di
frontiera lo strumento per unire forze diverse in una visione
comune, pluralista e polifonica, che ci aiuti a vivere meglio".
ARC/AL/gg