All'inaugurazione anche gli assessori regionali Riccardi e Zilli.
Gemona del Friuli, 8 sett - "Dare nuova vita a questo edificio
ha un significato che supera il restauro delle sue mura: vuol
dire recuperare e salvaguardare la storia di questa comunità, di
questa terra, del Friuli e dei suoi sacrifici. Siamo riusciti a
mettere insieme valenza architettonica, capacità storica e
servizio alla comunità, centrando obiettivi e ottenendo risultati
tangibili che difficilmente vengono raggiunti in operazioni
simili. Oggi l'edificio è una struttura viva, a servizio della
collettività, che andrà a ospitare non solo gli studenti
universitari ma anche, in futuro, l'Archivio del terremoto e il
Centro per l'impiego".
Lo ha sottolineato il governatore del Friuli Venezia Giulia,
Massimiliano Fedriga, che questo pomeriggio è intervenuto a
Gemona del Friuli all'inaugurazione del rinnovato Palazzo Scarpa,
già sede della Banca Popolare del Friuli, da oggi Palazzo Fantoni
in memoria del capitano d'industria Marco Fantoni che tante
energie spese nel periodo della ricostruzione post-sisma 1976.
Alla cerimonia hanno partecipato gli assessori regionali Riccardo
Riccardi e Barbara Zilli, il vicepresidente del Consiglio
regionale Stefano Mazzolini, il rettore uscente dell'Università
di Udine, Roberto Pinton, il sindaco di Gemona del Friuli,
Roberto Revelant, e i due figli di Marco Fantoni, Giovanni e
Paolo.
Il palazzo è stato progettato dall'architetto Carlo Scarpa e
realizzato come sua opera postuma da Luciano Gemin, proprio su
spinta di Marco Fantoni. È una struttura polifunzionale dove
l'Università di Udine avrà un ruolo da protagonista, offrendo
migliori opportunità formative agli studenti del territorio, che
qui potranno frequentare il corso di laurea in Scienze Motorie
già da questo anno accademico.
"Palazzo Fantoni rappresenta un simbolo della rinascita
post-terremoto, un esempio di quella grande architettura moderna
che ha voluto valorizzare il territorio dimostrando che si
superano i momenti difficili non solo con la ricostruzione, ma
anche investendo nel futuro", ha sottolineato Fedriga.
Il governatore ha riservato un ringraziamento particolare alla
famiglia Fantoni: "È difficile trovare imprenditoria che, pur
essendo diventata internazionale, mantiene radici così forti nel
proprio territorio - ha detto -. La famiglia Fantoni non si è
solo spesa per produrre e garantire opportunità di lavoro in
questa parte del Friuli, ma ha investito risorse proprie per dare
risposte che vanno oltre quello che dovrebbe fare un'impresa. Un
fulgido esempio di imprenditoria di cui andiamo particolarmente
fieri: lungimirante, che guarda al territorio come opportunità
anche per la comunità".
"L'inaugurazione di Palazzo Fantoni rappresenta un esempio
virtuoso di collaborazione tra istituzioni, università e
imprenditoria privata, che ha permesso di restituire alla
comunità un edificio storico trasformandolo in un centro di
formazione e servizi per il territorio" ha concluso Fedriga.
"Il percorso che ci ha portato all'inaugurazione di Palazzo
Fantoni si inserisce in una storia più ampia che lega memoria,
ricostruzione e futuro. A pochi mesi dal cinquantesimo
anniversario del terremoto, apriamo le porte di una struttura che
è simbolo e, al contempo, concreta testimonianza di come questa
terra abbia saputo reagire alle difficoltà trasformandole in
occasioni di crescita" ha detto a margine Riccardi.
"Quella di Palazzo Fantoni è la dimostrazione concreta di come il
project financing sia uno strumento virtuoso a servizio del
territorio e sul quale continuiamo ad investire nelle manovre
finanziarie regionali. La collaborazione tra pubblico e privato,
primo esempio di questo tipo sul nostro territorio, ha permesso
di restituire alla comunità un edificio di grande valore,
trasformandolo in un centro vivo di formazione e servizi a favore
di tutta la collettività" ha detto a margine Zilli.
La struttura è stata acquistata dal Comune di Gemona del Friuli
grazie a un finanziamento della Regione di 1,5 milioni di euro,
al quale si è affiancato un contributo del Gruppo Fantoni per un
milione di euro, fondi che hanno permesso l'adeguamento degli
spazi per le nuove finalità educative, in quella che è stata una
primissima operazione di paternariato pubblico privato.
Una volta che saranno ultimati il secondo e il terzo lotto, la
struttura ospiterà anche il Centro per l'impiego (grazie a un
milione e 50.000 euro stanziati dalla Regione e dallo Stato) e
l'Archivio del terremoto (grazie a 1,8 milioni di euro stanziati
dalla Regione), configurandosi come un punto di riferimento
multifunzionale per la comunità.
ARC/PT/al