SICUREZZA. NOVELLI (FI): I VIOLENTI FUORI DAI CENTRI ABITATI

(ACON) Trieste, 5 set - "Accoltellato alla schiena da sei extracomunitari codardi che prima hanno molestato una ragazza e poi, armati e in gruppo, hanno accerchiato e colpito un giovane a tradimento. Questi non sono uomini, sono bestie che si muovono in branco, senza dignità, senza onore, senza coraggio, senza rispetto e devono essere trasferiti in strutture dedicate, adeguate al loro temperamento, lontane dai centri abitati. Naturalmente, queste sono considerazioni che valgono per i violenti e non certo per chi si comporta correttamente". Lo afferma in una nota Roberto Novelli, consigliere regionale di Forza Italia, che rilancia due proposte "già formulate, illustrate, ribadite. La prima: i violenti devono essere spediti in zone marginali, in edifici sicuri, sorvegliati da chi sa come maneggiare casi complicati. La seconda: servono i metal detector portatili da usare sia nelle zone sensibili che nei centri di accoglienza. Chi entra ed esce dalla struttura deve essere controllato". "L'aggressione di ieri sera a Udine - aggiunge l'esponente forzista - è intollerabile e non è un fatto isolato. Le recenti normative consentono l'espulsione a titolo di misura di sicurezza per chi si rende responsabile di reati gravi e violenti, ma è necessario che queste procedure vengano rafforzate, ulteriormente agevolate e rese realmente operative". "Propongo che - continua il consigliere -, in caso di violenza contro le persone, l'espulsione dello straniero responsabile avvenga con procedura d'urgenza, senza possibilità di dilazioni, subito dopo le attività di polizia e a seguito dell'autorizzazione dell'autorità giudiziaria. Benissimo che il Comitato per la sicurezza si sia riunito a abbia assunto decisioni corrette e sottoscrivibili, adesso dobbiamo dimostrare il cambio di passo ai delinquenti". Secondo Novelli "occorrono presidi stabili delle forze dell'ordine nelle piazze e nei punti sensibili, videosorveglianza attiva, Daspo urbano per chi disturba la sicurezza cittadina e una revisione dei protocolli di prevenzione nelle aree a rischio. Ormai sempre più cittadini cullano l'idea di riunirsi in gruppetti e pattugliare le vie dei centri abitati. Per evitare la deriva della 'giustizia fai da te' servono misure forti". "Lo Stato deve - non può, deve - trovare le risorse per garantire la sicurezza e non può scaricare sui Comuni un problema di questa portata. Siamo arrivati al punto in cui, vedendo un gruppo di extracomunitari, molti cittadini pensano che la loro intenzione sia delinquere, aggredire, fare del male. Il problema è che, molto spesso, è proprio così. Questi personaggi - conclude Novelli - circolano liberamente armati, mentre se un cittadino si tiene in macchina un mestolo per difendersi da eventuali attacchi, rischia di essere pesantemente sanzionato". ACON/COM/sm