(ACON) Trieste, 2 set - Introdurre una nuova figura di supporto
nel sistema sanitario regionale. E' quanto proposto dal
consigliere regionale Moreno Lirutti (Fp) attraverso un ordine
del giorno, accolto dalla Giunta, con l'obiettivo di alleggerire
il carico di lavoro degli infermieri e migliorare l'efficienza
delle cure.
"Questa figura - afferma in una nota Lirutti- opera sia in
ospedale sia sul territorio nelle varie strutture sanitarie,
socio-sanitarie e sociali, anche a domicilio, garantendo
l'assistenza e alcune prestazioni assistenziali di base di
carattere sanitario, secondo le indicazioni del personale
infermieristico e rappresenta una risposta pragmatica alle
crescenti esigenze assistenziali del nostro territorio".
"Anche nella nostra regione - osserva l'esponente di Fp - sarà
quindi necessario attivare percorsi formativi per la nuova
figura, nonché definire le modalità di inserimento nelle
strutture sanitarie e domiciliari, al fine di garantire coerenza
con i livelli essenziali di assistenza. In questo contesto,
l'aiuto infermiere certamente potrà contribuire a garantire la
sostenibilità del carico di lavoro legato alle attività
assistenziali, liberando il personale infermieristico da alcune
competenze di base e consentendo allo stesso di dedicare più
tempo alla presa in carico dei pazienti e alla gestione dei
pazienti critici o complessi".
"Si potrebbe iniziare da una 'fase pilota', per la quel ci sono
già studi e progetti predisposti, interessando alcune strutture
del territorio - suggerisce il consigliere regionale - mantenendo
un monitoraggio puntuale degli impatti, per esempio sulla qualità
ed efficacia dell'assistenza, la soddisfazione dei pazienti e il
carico di lavoro del personale. Il tutto ovviamente partendo da
una fase propedeutica di confronto e dialogo con gli operatori e
i sindacati".
"Un unico rammarico - evidenzia Lirutti -: se tutti siamo
d'accordo sulle competenze da assegnare a questa figura, forse
una riflessione ulteriore può essere fatta sulla denominazione di
'assistente infermiere' che può ingenerare confusione con il
personale infermieristico che ha percorsi formativi di carattere
universitario e responsabilità significativamente distinte dalla
figura dell'assistente infermiere".
"Opportunamente questa nuova figura ben avrebbe potuto mantenere
la denominazione peraltro già ben conosciuta di operatore socio
sanitario, con l'aggiunta di una specificazione che indicasse le
nuove attribuzioni. Ma questo - conclude Lirutti -, ovviamente, è
un tema di carattere nazionale che andrebbe riconsiderato nelle
opportune sedi ministeriali".
ACON/COM/sm