ITALIA-ISRAELE. PELLEGRINO (AVS): 20MILA FIRME PER STOP A MATCH UDINE

(ACON) Trieste, 29 ago - "Stop the game: più di 20mila firme per dire no a Italia-Israele raccolte dalla petizione che abbiamo lanciato ad agosto su bit.ly/noitaliaisraele, mentre il genocidio non si ferma e il governo italiano fa quadrato intorno alla partita". È quanto scrive Serena Pellegrino, consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, in una nota firmata anche da Andrea Di Lenardo, capogruppo Avs-Possibile in Consiglio comunale a Udine e Francesca Druetti, segretaria di Possibile. "La difesa dei ministri Abodi e Salvini, che negli ultimi giorni hanno blindato la partita Italia-Israele in programma a Udine il 14 ottobre - prosegue il comunicato - non è che un tassello, e nemmeno il più grave, del sostegno del governo italiano a Israele, che resta incrollabile. Non il più grave, perché l'Italia non ha intenzione di smettere di inviare armi a Israele, nonostante le vuote e tardive dichiarazioni di Meloni su Israele che avrebbe "superato ogni limite". Forse Meloni e i suoi ministri non si rendono conto che questo limite, se mai è esistito, è stato superato con la complicità dell'Italia, della sua politica estera e dei suoi voti e astensioni in Europa". "Eppure - aggiungono Pellegrino, Di Lenardo e Druetti - mentre le vittime palestinesi continuano a crescere di giorno in giorno, mentre Gaza è ridotta in macerie e le code per il cibo sono solo delle trappole per sparare sulla popolazione ridotta alla fame, che il calcio vada avanti come se nulla fosse è particolarmente inaccettabile. Che lo sport sia ridotto a strumento di propaganda e di normalizzazione del genocidio è insopportabile, e che succeda a casa nostra, nei nostri stadi, è intollerabile". La nota evidenzia che "delle oltre 60.000 vittime palestinesi identificate, più di 600 sono atlete e atleti. Il 27 agosto l'esercito israeliano ha ucciso a colpi d'arma da fuoco il mezzofondista palestinese Allam Abdullah Al-Amour, promessa dell'atletica palestinese e internazionale, nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti a sud di Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza. All'inizio di agosto è stato ucciso mentre era in coda per il cibo il più famoso calciatore palestinese, Suleiman Al Obeid, soprannominato il Pelè palestinese. La sua famiglia e tutta la popolazione palestinese sopravvivono giorno per giorno in condizioni insostenibili: giocare questa partita è un'offesa alla memoria delle vittime, alla giustizia e allo sport stesso". "Se nonostante le richieste della politica, della cittadinanza, dell'Aiac (Associazione italiana allenatori calcio) la partita si giocherà lo stesso - conclude la nota degli esponenti di Avs e Possibile - il 14 ottobre saremo in piazza a Udine alla manifestazione di protesta, organizzata dal Comitato per la Palestina di Udine, dalla Comunità Palestinese del Friuli e del Veneto, da Salaam Ragazzi dell'Olivo e da Calcio e Rivoluzione, a cui hanno già aderito più di 200 associazioni per dire ancora una volta no sport-washing e stop al genocidio". ACON/COM/aa