(ACON) Trieste, 21 ago - "La situazione non è ancora drammatica
ma, anche alla luce del grido d'allarme da noi già lanciato due
settimane or sono e delle ben poco rassicuranti evoluzioni rese
note nelle ultime ore dagli organi di informazione, diventa più
che mai necessario intervenire per avviare quanto prima un piano
vaccinale per prevenire la diffusione dell'epidemia di Blue
Tongue tra gli ovini".
Lo richiede in una nota, dopo aver presentato anche
un'interrogazione tematica, la consigliera regionale Rosaria
Capozzi (Movimento 5 Stelle), a detta della quale "seppure non si
tratti ancora di uno stato di emergenza, la situazione ci
preoccupa non poco e richiede l'attivazione immediata di tutti
gli strumenti utili per tutelare tanto gli allevatori, tanto gli
animali in pericolo".
"Il nostro patrimonio zootecnico - aggiunge la pentastellata - va
sostenuto davanti a tale minaccia e, oltre ai dovuti indennizzi
da riconoscere a un comparto gravemente danneggiato, è necessario
procedere con una corretta attività di prevenzione per arginare
la diffusione della febbre catarrale di origine virale che,
trasmessa dalla puntura di insetti vettori, aggredisce i piccoli
ruminanti".
"Le normative europee concedono a ogni Stato membro - precisa
l'esponente del M5S - la facoltà di attuare un programma di
eradicazione: l'Italia non lo ha fatto, ma deve comunque
garantire le attività di sorveglianza e monitoraggio. Il primo
focolaio clinico di Blue Tongue in regione era stato individuato
il 9 luglio scorso in Comune di Artegna e, due settimane più
tardi, il servizio Prevenzione, sicurezza alimentare e sanità
pubblica veterinaria della Regione ha invitato associazioni di
categoria e operatori ad adottare alcune precauzioni, a partire
dall'utilizzo di vaccini adeguati al sierotipo circolante sul
territorio".
"Il sierotipo BTV8 - sottolinea la Capozzi - era stato rilevato
in altre sei regioni già nell'estate del 2024 e in alcune è stato
predisposto un Piano vaccinale obbligatorio. Inoltre, a seconda
dei Piani regionali approvati, si è provveduto alla copertura dei
costi d'acquisto e somministrazione, prima totalmente a carico
degli operatori".
"In Fvg - dettaglia la nota - sono stati riconosciuti almeno 31
focolai nelle ex province di Udine e Pordenone per un'ottantina
di ovini interessati, 31 dei quali già morti. È pertanto
necessario verificare se i nuovi focolai riguardino allevamenti e
capi sui quali siano stati somministrati tempestivamente i
vaccini, nonché se gli allevatori potranno vedersi ristorare le
spese attraverso adeguati indennizzi".
"La mia interrogazione, pertanto, mira ad appurare se e quando
sia stato predisposto il Piano di vaccinazione obbligatoria,
quali azioni siano state poste per prevenire i contagi dopo la
sospensione dello stato di indennità da parte del ministero della
Salute e anche - conclude la consigliera - se i Comuni siano
stati invitati a emettere un'ordinanza per ingiungere agli
allevamenti ovini di provvedere allo smaltimento mediante
interramento delle carcasse degli animali deceduti".
ACON/COM/rcm