(ACON) Trieste, 19 ago - "L'aggressione subita da Mario
Deganis, 73enne, storico titolare dell'Ostarie al Cjanton, che ha
perso un occhio dopo un pugno sferrato da un ragazzino - uno dei
cinque adolescenti che sostavano con le biciclette davanti al suo
locale - turba profondamente la nostra comunità, già scossa dalla
morte di Tominaga a Udine, avvenuta un anno fa, e da altri
recenti casi di violenza giovanile in cui l'uso di coltelli è
ormai elemento ricorrente. Il mondo adulto, i cittadini, i
commercianti, si sentono defraudati del loro diritto alla
tranquillità, alla sicurezza e al rispetto. Mentre si parla di
'educazione', 'riabilitazione' e 'buonismo', questi ragazzi
minacciano, agiscono e, in troppi casi, restano impuniti".
Lo afferma, in una nota, Roberto Novelli, consigliere regionale
di Forza Italia.
Secondo Novelli la dichiarazione di Deganis, "non perdonerò mai
chi mi ha colpito", è più che condivisibile: "Quando un danno
permanente viene inflitto senza, peraltro, che ci sia stata
alcuna provocazione, non può esserci pietismo né indugio: la
risposta deve essere ferma, inequivocabile, dura. Non si tratta
di invocare la legge del taglione, ma di richiedere pene severe,
chiare, senza sconti e un giudizio politico fermo: stop al
buonismo!".
"Questa nuova stagione di aggressioni, prima l'uomo ucciso a
Udine, poi i numerosi episodi che hanno per protagoniste baby
gang armate di coltelli e ora la mutilazione inflitta a un
barista per avere chiesto semplicemente a dei ragazzi di
spostarsi e liberare l'entrata del suo locale, dimostra che non
possiamo più essere indulgenti verso chi mette a rischio l'ordine
pubblico e l'incolumità individuale", continua l'esponente di
Forza Italia.
"Qui non si fanno distinzioni tra ragazzi immigrati o italiani:
la violenza è violenza e va condannata sempre e comunque. Ma non
possiamo ignorare che il problema affonda le radici anche nella
responsabilità educativa degli adulti. Troppo spesso - aggiunge
Novelli - la scuola si trova sola, con insegnanti costretti a
subire pressioni e contestazioni da parte delle famiglie che ne
minano l'autorevolezza, impedendo un'azione educativa ferma e
coerente. Se manca l'educazione in famiglia e viene svuotata
l'autorità della scuola, i risultati sono sotto gli occhi di
tutti".
"È tempo che le istituzioni, la politica e la magistratura
rispondano con rigore: certezza della pena, giudizio politico
chiaro e, soprattutto, condanna sociale collettiva, affiancata a
misure concrete per la sicurezza. È un appello urgente, perché la
civiltà si difende con la fermezza, non con la debolezza",
conclude la nota del consigliere Novelli.
ACON/COM/fa