AMBIENTE. PELLEGRINO (AVS): OASI QUADRIS PATRIMONIO DA SALVAGUARDARE

(ACON) Trieste, 16 ago - "Ho letto con vero piacere che nell'oasi avifaunistica dei Quadris di Fagagna sono nati, nel solo anno corrente, 69 cicogne e 52 ibis eremita, proprio in quel magnifico luogo collinare dove la Maggioranza che governa la Regione riteneva fosse la migliore soluzione per far passare quella tratta stradale che unisce Cimpello con Gemona, il tutto in nome di una imprescindibile infrastruttura che si aggiungerà, in modo pressoché parallelo, a ben altre due infrastrutture stradali. Se non ci fossero state le proteste di cittadini, e dei loro sindaci, noi avremmo visto realizzato un progetto il cui danno ambientale, come facilmente intuibile, sarebbe stato incalcolabile". Così la consigliera regionale Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra), a seguito della notizia comunicata dall'organizzazione che gestisce il sito di proprietà del Comune di Fagagna. "L'ecosistema naturale ricerca costantemente l'equilibrio - afferma ancora Pellegrino nella sua nota -, soprattutto a seguito degli impatti antropici. L'essere umano per secoli ha agito sull'ambiente come fosse un patrimonio infinito e negli ultimi decenni facendo danni irreversibili. In quel piccolo fazzoletto di terra, sono presenti un quarto degli esemplari di ibis eremita che in tutto il mondo sono solo 800, senza considerare le specie protette di anatidi, fra cui le alzavole, le casarche e morette tabaccate che, per la loro bellezza attraggono diecimila presenze all'anno, prevedendo per il 2025 un aumento del 20 per cento". "Questo è solo uno dei tanti progetti che, sui tavoli degli assessori regionali, in spregio al fragile equilibrio ecosistemico aspettano di essere cantierati. E mi riferisco fra gli altri al traforo del Passo di Monte Croce Carnico, alla traversa di Dignano, al canale Sade sul lago di Cavazzo e agli interventi fortemente impattanti sui fiumi, il nostro oro blu, allo sfruttamento del suolo. Le nuove opere infrastrutturali davvero necessarie, per cui sacrificare patrimonio ambientale, sono sempre meno, soprattutto al nord del nostro paese. Chi governa - incalza la consigliera - troppo spesso dimentica che l'interconnessione tra ambiente e salute umana è strettissima. Tutela e valorizzazione sono due parole che non possono essere mai prese separatamente". "Le tantissime proteste che si elevano in tutta la regione, un territorio che conta meno di un milione e duecentomila abitanti, dovrebbero far riflettere chi ha in mano il potere decisionale. Dimenticare che siamo un compendio fatto di naturalità e di paesaggio che va dalla montagna più impervia alla dolcezza armonica delle colline, all'intreccio dei fiumi, dall'architettura magistrale del nostro capoluogo di Regione fino alle espressioni veneziane della capitale del Friuli, dalla ricchezza dell'architettura vernacolare che delinea un paesaggio che si va perdendo, è uno dei più grandi delitti che si possono fare nei confronti di chi verrà dopo di noi, che non potrà più godere dell'unicità variegata della nostra regione". "Il vero progresso - conclude Pellegrino - è puntare sul turismo lento che privilegia l'unicità, la qualità e la scoperta autentica dei luoghi, la connessione con le comunità locali e soprattutto sul rispetto dell'ambiente piuttosto che sull'over tourism che ormai sta arrivando anche nella nostra regione, snaturandola". ACON/COM/rcm