San Giovanni al Natisone, 14 gen - ''Le imprese dei settori del legno e dell'arredo del Friuli Venezia Giulia sono tecnologicamente avanzate, con prodotti competitivi, in termini di qualità e design, a livello mondiale''. Lo ha affermato l'assessore regionale alle Attività produttive Federica Seganti nel corso della visita fatta questa mattina al Catas di San Giovanni al Natisone assieme all'assessore alle Politiche agricole Claudio Violino. Primo in Italia ed in Europa per la certificazione del legno-arredo, ''il Catas è oggi uno dei gioielli che abbiamo in questo settore - ha proseguito Violino - ed assieme alla sua scuola di specializzazione costituisce un unicum che può rappresentare un esempio, un indicatore operativo per il Triangolo della Sedia, area che, dopo aver dato da vivere a tanti, è oggi alla ricerca di una nuova mission, una nuova identità industriale''.
Accolti dal presidente dell'azienda Roberto Snaidero, dall'ad Angelo Speranza e dal sindaco di San Giovanni al Natisone Franco Costantini, i due assessori hanno visitato i laboratori di collaudo dell'Istituto assieme al consigliere regionale Ugo De Mattia, verificando così di persona l'efficacia di un'attività di controllo che tocca anche l'ambito ambientale ed agroalimentare. Affermando ''il prodotto c'è, gli imprenditori bravi anche, ora si tratta di aggredire il mercato'', Federica Seganti ha indicato nel Catas ''una realtà che attesta la qualità della produzione regionale nel comparto del legno-arredo. Ora però - ha continuato - occorre aiutare questo sistema a migliorare la promocommercializzazione dei suoi manufatti all'estero con l'obiettivo di recuperare così mercati già noti o conquistarne altri, in modo da agganciarsi alla ripresa derivante dall'incremento della domanda estera''. Un quadro condiviso dal collega Violino, il quale ha esteso il concetto dicendo che con il suo lavoro di certificazione l'azienda si propone anche come strumento di innovazione tecnologica, un processo utile in tutti i settori ma ancor di più in un comparto in crisi come quello di Manzano.
All'attività di controllo sui mobili, che tra l'altro il Catas svolge da vent'anni per IKEA e, per quanto riguarda le emissioni di formaldeide e piombo, per la California ed in generale per gli USA, si associa quella nel settore agroalimentare, ''dove le prospettive sono buone - ha proseguito Violino - e dove stiamo investendo e cercando di arrivare ad un marchio unico di qualità regionale attraverso il coordinamento di tutti i laboratori coinvolti, dall'Università all'Ersa, al Catas stesso''.
Con l'obiettivo di razionalizzare i diversi interventi (l'azienda, che ha 42 dipendenti, ha sottoposto a controllo nel 2010 quasi 21 mila campioni, di cui oltre 8 mila nei settori dell'ambiente e dell'agroalimentare) si è deciso di provvedere alla costruzione di un nuovo edificio di quasi 3 mila metri quadrati che ospiterà i laboratori e gli operatori che oggi si trovano a Pradamano (un altro laboratorio ha sede a Lissone in Lombardia, ma il Catas ha contribuito a dar vita ad analoghe esperienze anche in Cile ed in Egitto). ''La crisi si percepisce ma, per quanto ci riguarda, stiamo continuando a crescere - ha detto Snaidero - anche perchè cresce la richiesta di certificazione di qualità per le esportazioni e sono pertanto in costante aumento le aziende italiane ed estere che si rivolgono a noi''. ARC/LVZ