Trieste, 8 ago - "Il Piano regionale delle attività estrattive
è giunto oggi all'approvazione preliminare dopo un lungo percorso
di consultazione pubblica che ha coinvolto tutti gli attori:
Comuni, cavatori, operatori del settore estrattivo. Il piano
stabilisce i limiti per la tutela dell'ambiente, ma al contempo
ha snellito molte pratiche burocratiche permettendo di coniugare
il fare impresa con la salvaguardia dell'ambiente nell'interesse
dei cittadini".
Così l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente Fabio
Scoccimarro in merito all'approvazione da parte della Giunta
regionale su sua proposta del Piano regionale delle attività
estrattive (Prae), documento strategico che stabilisce le
modalità per l'attività estrattiva, a partire dalla definizione
delle aree nelle quali possono essere avviate nuove attività, per
arrivare alle modalità di prosecuzione delle estrazioni nelle
aree dove queste sono già autorizzate.
Il Piano definisce il concetto di cava strategica o lotto
strategico precisando che sono da considerarsi tali quelli che
presentano una percentuale di sostanza minerale strategica non
inferiore al 60% rispetto al volume autorizzato. Per tali cave o
lotti è prevista dalla legge regionale 12/2016 ulteriore deroga
alle soglie sopra descritte.
Il Prae individua quale materiale strategico il marmorino per il
suo peculiare utilizzo e per la limitata reperibilità a livello
internazionale.
"L'approvazione del Prae se da un lato imporrà dei controlli per
il rilascio di nuove autorizzazioni all'attività estrattiva -
spiega Scoccimarro - dall'altro continuerà a garantire la
prosecuzione delle attività in essere che procedono con un trend
di scavo compatibile con il progetto autorizzato: il meccanismo
del Piano è costituito, infatti, da un sistema di 'semafori' che
scandiscono l'apertura e la chiusura, per i singoli ambiti, della
possibilità di richiesta sia delle nuove D4 che delle nuove
autorizzazioni".
Ad oggi risultano autorizzate in Friuli Venezia Giulia tre cave
di argilla, 12 cave di calcare, 24 cave di estrazione di ghiaia e
26 di pietra ornamentale. Ci sono, inoltre, quattro cave la cui
autorizzazione è ora limitata al riassetto ambientale, in quanto
completato il progetto di coltivazione.
Ora l'iter prevede il parere sul Prae della IV Commissione
consiliare.
ARC/EP/gg