(ACON) Trieste, 6 ago - "Calo demografico, famiglie in
difficoltà, fuga di giovani, disparità tra occupazione femminile
e maschile, con differenze di genere, anche pesanti, sui salari.
Temi sui quali il Fvg soffre un ritardo che sta determinando
impatti rilevanti per la comunità regionale. È necessaria una
svolta attraverso un approccio sistemico, con la definizione dei
livelli essenziali dei servizi, con i Comuni che, attraverso gli
Ambiti, devono essere protagonisti della costruzione dei Piani
territoriali per le famiglie, con il supporto di un'apposita
Agenzia regionale".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Manuela Celotti
(Pd) che oggi, nel corso di una conferenza stampa a Udine,
insieme al capogruppo Diego Moretti, al sociologo Paolo Molinari,
all'urbanista Maurizio Ionico e a Gianni Torrenti, già assessore
regionale del Fvg, alla presenza di diversi portatori di
interessi, ha illustrato la proposta di legge "Nuovo welfare Fvg
per le famiglie".
"Quella presentata oggi - spiegano Moretti e Celotti - è una
proposta di legge aperta, frutto di un lavoro di confronto con le
parti sociali e interno al Partito democratico, sulla quale
apriremo nuovamente un confronto prima del definitivo deposito in
Consiglio regionale".
"I cambiamenti profondi della composizione demografica e delle
strutture sociali - continua Celotti - hanno portato a diverse
problematiche. Si pensi che sei bambini su dieci non trovano
posto negli asili nido, l'occupazione femminile è inferiore a
quella maschile del 10 per cento e con disparità salariali che
arrivano a 10mila euro su base annuale. In questa situazione, le
donne si occupano dei bisogni familiari due mesi in più all'anno
rispetto agli uomini. E ancora, la continua e costante fuoruscita
di giovani (fra i 2 e i 3 mila all'anno) a fronte dei pochi
arrivi e rientri fa sì che non ci sia compensazione di flusso, a
fronte di un importante invecchiamento della popolazione. Tutto
questo pone seri problemi di sostenibilità del nostro sistema,
come denunciano ormai da tempo anche le rappresentanze del mondo
economico".
"Nella proposta di legge il gruppo del Pd - spiega Celotti -
propone un Piano straordinario di interventi strutturali, del
valore di 180 milioni di euro, per ampliare la tipologia e la
copertura dei servizi di supporto alle famiglie, con particolare
riferimento ad asili nido, integrazione dell'orario scolastico,
centri estivi: Puntiamo alla diffusione uniforme di questi
servizi, tenendo conto delle specificità dei diversi contesti, a
una copertura universalistica e alla gratuità. Fattibilissimo,
visto che il bilancio regionale cuba a più di sette miliardi,
mentre le risorse destinate alle misure per la famiglia valgono
l'1,5 per cento del totale: nulla, vista la crisi
socio-demografica in atto".
"Le misure previste dalla norma - aggiunge Celotti - prevedono il
finanziamento regionale e la successiva gestione locale da parte
dei Comuni, attraverso i piani territoriali, con la
valorizzazione e il coinvolgimento delle realtà del Terzo settore
e delle imprese, attraverso un approccio di welfare di comunità".
"Ma non finisce qui - continua la consigliera -, perché accanto
ai servizi si prevede anche un importante aiuto di 200 euro al
mese per le spese di mantenimento dei minori da zero a tre anni,
una carta denominata 'Benvenuti Fvg' che consente l'accesso a un
paniere di servizi e aiuti per chi trasferisce la residenza nella
nostra regione, l'abbattimento dell'addizionale regionale Irpef
per gli under 35, il sostegno alle aziende che attivano servizi
di conciliazioni e sistemi di welfare".
"Questa proposta di legge - evidenzia l'esponente regionale -
rappresenta un primo passo di un percorso di revisione coraggiosa
delle politiche regionali. Per essere realmente efficace dovrà
integrarsi con un Piano industriale all'avanguardia, con
politiche per i giovani, sull'immigrazione, sulla casa. È
necessario rivedere i modelli di sviluppo e per farlo serve
sottoscrivere un nuovo patto sociale con il tessuto produttivo,
con le parti sociali e con il terzo settore".
"Ognuno - conclude Celotti - deve fare la sua parte, anche in
termini del miglioramento delle condizioni lavorative, a partire
dai salari, e in termini di innovazione, per rendere attrattivo
il Friuli Venezia Giulia, ma alla Regione sta il compito di
avviare il cambiamento".
ACON/COM/sm