GAZA. HONSELL (OPEN): CHIEDERE RIFLESSIONE NON È EPURAZIONE

(ACON) Trieste, 5 ago - "Non vi è dubbio che la libertà di opinione vada sempre difesa, ma quando questa diventa affermazione pubblica bisogna accettare che qualcuno la metta in discussione. Cari Fedriga, Ciriani, Loperfido, Basso, continuare a esporre la bandiera di Israele, senza a fianco esibire quella della Palestina, non è un messaggio pubblico di pace. Tant'è che questa è stata finalmente tolta dal palazzo di Confindustria a Pordenone dopo le dichiarazioni di Mattarella che condannavano la presenza di morti civili a Gaza per la fame o per il fuoco dell'esercito di Israele". Così, in una nota, il consigliere regionale di Open Sinistra Fvg, Furio Honsell. "Chiedere pubblicamente che Pordenonelegge facesse una riflessione sul fatto che il suo presidente esprimesse posizioni politiche così estremiste, appunto da mantenere la bandiera di un Paese retto da chi è stato giudicato un criminale dalla Corte Penale Internazionale - evidenzia l'esponente regionale -, è un atto che condivido". "Le opinioni sullo sterminio in atto a Gaza - continua Honsell - da molti mesi sono qualcosa con cui ciascuno di noi farà i conti con la propria coscienza. Alcuni di noi firmatari, però, quando le future generazioni ci chiederanno conto della nostra indifferenza di fronte a tanti morti innocenti, almeno potranno dire che ci siamo opposti a chi la giustificava senza se e senza ma". "Oggi la bandiera non è più esposta. Mi auguro che anche il presidente di Pordenonelegge, come il presidente della Repubblica italiana e tanti altri governanti europei, si sia reso conto che qualcosa di tremendo è avvenuto e sta avvenendo. I giornalisti indipendenti non sono ammessi a Gaza - conclude -: anche questo dovrebbe suonare come un campanello d'allarme." ACON/COM/sm