SALUTE. CELOTTI (PD): ACCORDO INTEGRATIVO MEDICI FAMIGLIA IN RITARDO

(ACON) Trieste, 4 ago - "La svolta verso un modello di medicina di prossimità proattiva, integrata e multidisciplinare che altre regioni ordinarie come la Toscana hanno raggiunto, per il Fvg resta ancora nel cassetto". Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) commentando la notizia dell'accordo integrativo chiuso dalla Regione Toscana grazie al quale i medici di famiglia svolgeranno la propria funzione anche all'interno delle Case di comunità. "In Fvg il tavolo di contrattazione per l'accordo integrativo regionale dei medici di medicina generale è partito nel 2023 e ancora nessun accordo è stato raggiunto, mentre nelle altre regioni si fanno importanti passi avanti per mettere le basi della riforma della sanità territoriale prevista dal decreto ministeriale 77 e dal Pnrr". Secondo Celotti, "alla base non c'è solo la semplice chiusura dell'accordo, ma l'avvio di un percorso di potenziamento della risposta sanitaria territoriale che potrebbe migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle cittadine". "Entro giugno 2026 in Fvg - ricorda la consigliera dem - si dovrebbero aprire, cosa che ormai appare impossibile, le Case della comunità, nelle quali i medici di medicina generale avranno un ruolo fondamentale. Chiudere l'accordo significa quindi iniziare a definire gli strumenti per il futuro lavoro dei medici, promuovendo il lavoro di rete, i presidi ambulatoriali 7 giorni su 7, la presenza di ambulatori strutturati con personale amministrativo e servizio infermieristico di comunità, la collaborazione con gli specialisti, solo per cominciare". Per Celotti "tutto questo non è una mera questione organizzativa, ma una vera rivoluzione che punta a rendere più prossima, accessibile ed efficace la sanità territoriale, cambiando la vita dei pazienti, soprattutto di quelli anziani o con patologie croniche che hanno bisogno di supporto continuativo e vicino al domicilio. Per non parlare dell'effetto indiretto, che sarà una minore pressione sugli ospedali e una migliore appropriatezza prescrittiva del sistema, con effetti positivi anche sulle liste di attesa". "Questi passaggi, in Fvg, in questo momento sono fermi al palo in attesa di un accordo che è in sospeso da due anni e mezzo e che - conclude l'esponente del Pd - a giudicare dalle dichiarazioni che abbiamo letto sulla stampa, ancora non ha trovato una quadra". ACON/COM/aa