(ACON) Trieste, 4 ago - "Il progetto di ripristino del
porticciolo di Grignano è un un'opera da 7,5 milioni di euro che,
contrariamente a quanto annunciato, ha portato all'abbattimento
di dodici pini marittimi maturi lo scorso 13 febbraio e ne
minaccia altri"
Lo afferma in una nota la consigliera regionale del Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg, Giulia Massolino annunciando "la
richiesta di accesso agli atti per visionare il progetto e il suo
cronoprogramma".
A seguito di un'interrogazione rivolta alla Giunta regionale,
infatti, la consigliera ha ricevuto una risposta in merito
all'intervento.
"A sollevare perplessità - spiega Massolino - è soprattutto il
contrasto tra quanto avvenuto e quanto dichiarato pubblicamente
in precedenza. In un comunicato stampa della precedente Giunta,
datato ottobre 2021, si affermava che l'intervento avrebbe
permesso di 'risolvere le problematiche causate dalle radici dei
pini marittimi [
] tutelando le alberature esistenti attraverso
un intervento conservativo progettato da esperti del settore'".
Una promessa ribadita anche nel 2024 dall'attuale componente
della Giunta in occasione dell'inaugurazione del cantiere".
"Nella risposta - prosegue l'esponente autonomista -, l'assessora
ha affermato che l'abbattimento è stato deciso in corso d'opera,
a seguito della scoperta di apparati radicali distribuiti sopra
una soletta di cemento, la cui demolizione ha reso inevitabile la
rimozione anche degli esemplari inizialmente non prevista. Gli
alberi sarebbero stati sostituiti con 21 nuovi alberi, tra cui
pini, lecci, cipressi e tamerici, più adatti al contesto
climatico e salino, di piccole dimensioni".
"Davvero non vi erano alternative - si interroga la consigliera
-? Ma la cosa più sconcertante è che, chiedendo perché siano
stati abbattuti, ho scoperto che il progetto ne prevede
l'abbattimento di altri, nella parte sud dell'area. Un'ulteriore
perdita che si può e si deve evitare".
"L'abbattimento non può essere l'unica risposta - evidenzia
Massolino - . Dobbiamo pretendere che in futuro, per i lavori
pubblici, si considerino sempre alternative che tutelino il
patrimonio arboreo. È necessario adottare misure più restrittive,
in coerenza con le linee guida europee sulla de-carbonizzazione e
la resilienza climatica, e pretendere che l'amministrazione si
impegni a prevenire l'abbattimento degli alberi esistenti".
Massolino fa sapere di aver chiesto anche informazioni sulle
misure di compensazione, scoprendo "che i dodici alberi abbattuti
saranno sostituiti con ventuno nuovi esemplari, di piccole
dimensioni".
"Un'azione che - conclude Massolino - non può compensare la
perdita di alberi maturi che fornivano già ombra, bellezza e
benefici ecosistemici ben consolidati".
ACON/COM/sm