Udine, 14 gen - Il vicepresidente della Regione ed assessore alla Protezione civile Luca Ciriani ha illustrato oggi ai sindaci dei 57 Comuni colpiti dall'alluvione di Ognissanti, lo scorso primo novembre, il documento che regola il risarcimento dei danni subiti dai privati, dalle imprese e dagli enti locali, e che porta la data del 14 gennaio e formalmente apre l'iter di risarcimento. ''A 70 giorni dall'alluvione che ha causato ingenti danni nelle province di Pordenone e Udine - ha spiegato il vicepresidente Luca Ciriani - abbiamo concluso l'iter amministrativo che sta alla base dell'avvio dei risarcimenti. La documentazione, il regolamento e il sistema di ristoro dei danni, così come i fondi, sono ora pronti per avviare la fase di distribuzione. Abbiamo circa 10 milioni di euro per ristoro danni a cittadini e imprese, mentre circa 4 milioni di euro sono in fase di allocazione per i lavori di messa in sicurezza sul suolo pubblico, con grande attenzione alla prevenzione. Si tratta per la maggior parte di fondi regionali: 8 milioni di euro sono stati allocati nell'ambito della finanziaria 2011, 2 milioni derivano dallo Stato attraverso la Protezione civile nazionale, e i restanti 4 milioni di euro rappresentano fondi della Protezione civile regionale, e derivano dall'avanzo 2010''.
I FONDI - I fondi che la Regione Friuli Venezia Giulia ha allocato per gestire emergenza, danni e prevenzione alluvioni a seguito dell'alluvione del 31 ottobre/1° novembre ammontano a poco meno di 14 milioni di euro. Circa 10 milioni di euro sono a disposizione per il ristoro dei danni dei privati e delle imprese; 500mila euro sono stati allocati immediatamente nei giorni dell'alluvione per far fronte alle prime spese; 1,7 milioni di euro sono già stati stanziati per opere di messa in sicurezza e prevenzione negli scorsi 60 giorni dalla Protezione civile, e i restanti 2 milioni di euro da dedicare sempre a opere di messa in sicurezza e prevenzione, saranno allocati a breve. ''Si tratta di un maxi intervento - ha detto il vicepresidente - complesso e articolato, che ha visto la Protezione civile regionale intervenire in tempi molto brevi. La strategia è quella di riuscire ad agire in tempi estremamente rapidi, garantire ai cittadini la possibilità di ristoro danni velocemente ma con grande precisione, inserendo severi controlli: è necessario infatti avere grande rispetto dei fondi messi a disposizione dalla Protezione civile, sono fondi per le emergenze, e nemmeno un euro deve essere investito senza necessità, parzialmente o in maniera intempestiva''.
COMUNI BENEFICIARI - Sono 57 i comuni delle Province di Udine e Pordenone che hanno subito danno e potranno beneficiare dei contributi della Protezione civile. Si tratta di contributi a fondo perduto, finalizzati al ristoro danni, che dovranno essere giustificati con precisione da documentazione di effettiva spesa. Possono beneficiarne i residenti nei comuni di: Andreis, Arba, Arzene, Aviano, Azzano Decimo, Barcis, Brugnera, Budoia, Caneva, Casarsa della Delizia, Castelnovo del Friuli, Cavasso Nuovo, Chions, Cimolais, Claut, Clauzetto, Cordenons, Cordovado, Dignano, Erto e Casso, Fanna, Fiume Veneto, Fontanafredda, Forgaria nel Friuli, Frisanco, Lignano Sabbiadoro, Maniago, Meduno, Montereale Valcellina, Morsano al Tagliamento, Pasiano di Pordenone, Pinzano al Tagliamento, Polcenigo, Porcia, Pordenone, Prata di Pordenone, Pravisdomini, Ragogna, Roveredo in Piano, Sacile, San Daniele del Friuli, San Giorgio della Richinvelda, San Martino al Tagliamento, San Quirino, San Vito al Tagliamento, Sedegliano, Sequals, Sesto al Reghena, Spilimbergo, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, Travesio, Vajont, Valvasone, Vito d'Asio, Vivaro, Zoppola.
OGGETTO RISARCIMENTI - Il decreto presentato oggi ai sindaci indica anche l'elenco delle tipologie di risarcimento: potranno accedere ai contributi privati, imprese ed enti locali che abbiano subito danni durante l'alluvione, e i risarcimenti potranno riguardare sia i beni immobili che i beni mobili danneggiati. Per quanto riguarda i privati, sono risarcibili i danni relativi ai beni immobili, per il loro ripristino e per le spese tecniche di pulizia, eliminazione delle acque e dei fanghi, nonché i costi relativi alle spese di noleggio di pompe idrovore e dell'aumentato costo energetico per il loro funzionamento. Per quanto riguarda i beni mobili, è risarcibile il costo della riparazione o del riacquisto: in ogni caso, i risarcimenti non potranno superare il 75 per cento della spesa sostenuta (inclusa l'IVA), ma la percentuale esatta sarà definita dalla Protezione civile solo nel momento in cui i Comuni avranno vagliato tutte le richieste e comunicato il dato alla Protezione civile stessa: sarà un decreto firmato dal vicepresidente Ciriani, e pubblicato sul BUR, a definire l'esatta percentuale di ristoro ammissibile, sulla base dei contributi disponibili. Per quanto riguarda le aziende, l'iter è parallelo; verranno risarciti beni mobili e immobili, ma con una percentuale massima del 70 per cento (sempre da ricalcolare in base alle domande) e non conteggiando in questo caso l'IVA.
IL SISTEMA DI RISTORO DANNI - Il Decreto del Commissario delegato di approvazione delle modalità attuative per la concessione dei contributi ai privati e alle imprese danneggiate - così si chiama il documento che avvia i risarcimenti - diventerà efficace con la pubblicazione sul BUR, il Bollettino Ufficiale della Regione. Entro 45 giorni da quella data, i cittadini e gli imprenditori che hanno subito danni dovranno aprire l'iter relativo alla richiesta di risarcimento danni: si tratta di fornire documentazione, compilare il modulo (scaricabile via internet dal sito web della Protezione civile FVG) e fornire tutte le pezze di appoggio (preventivi, scontrini e fatture) relativi alle spese subite e da affrontare in relazione ai danni subiti. ''Questo punto - ha sottolineato Ciriani - è centrale: è necessario che da subito i cittadini sappiano che solo le domande corredate da giustificativi economici saranno prese in considerazione, e proprio per ottemperare al principio del massimo rispetto del valore di questi contributi speciali''. I moduli andranno consegnati ai Comuni, che gestiranno l'istruttoria delle domande, relazionando alla Protezione civile che erogherà loro i contributi. Allo scadere dei 45 giorni dalla presentazione sul BUR, i Comuni dovranno avviare l'attività istruttoria, che comprende da un lato la verifica delle domande e la loro ammissibilità, dall'altro la comunicazione alla Protezione civile dell'ammontare totale dei risarcimenti. Spetterà a questo punto alla Protezione civile definire il fabbisogno totale, determinando le percentuali e i limiti contributivi, mettendo in relazione le risorse disponibili e il cumulo delle richieste. Spetterà, a seguire, sempre ai Comuni la fase di erogazione, effettuare i severi controlli, come indicato a livello di normativa e di strategia, e rendicontare in via complessiva alla Protezione civile: alla fine dell'iter, eventuali somme non erogate o non utilizzate dovranno rientrare alla Protezione civile per essere messe a disposizione in ulteriori situazioni future di crisi.
FINANZIABILI ANCHE DANNI DA INNALZAMENTO FALDA - A seguito della richiesta dei sindaci dei comuni, la Protezione civile ha inserito - e si tratta di una importante integrazione - la possibilità di risarcire anche i danni dovuti all'innalzamento della falda acquifera evidenziatasi recentemente: ''Si tratta - ha specificato Ciriani - di danni differiti nel tempo, ma sempre ascrivibili all'alluvione''. Le famiglie alle prese con gli allagamenti degli scantinati, e con i conseguenti costi, potranno fare richiesta di risarcimento per le spese che stanno sostenendo per smaltire l'acqua, per l'acquisto o il noleggio delle pompe e per i maggiorati costi di energia elettrica (fino a un massimo finanziabile di 2.000 euro per intervento). ARC/Com/EP