(ACON) Trieste, 25 lug - Ventisei sì, diciotto no e
un'astensione: questi i numeri della votazione del disegno di
legge 57, Assestamento del bilancio per gli anni 2025-27. I
consensi sono arrivati dai Gruppi di Centrodestra, i dissensi
dalle Opposizioni, a parte Marko Pisani (Ssk) astenuto.
Dalle dichiarazioni di voto è emersa la contrarietà di Furio
Honsell (Open Sinistra Fvg) "ad un Assestamento che ha
investimenti interessanti, ma l'equilibrio non è soddisfacente in
quanto permangono le già segnalate criticità e serviva più
coraggio per attrarre in regione ricercatori e accademici.
Bisogna distribuire le risorse secondo i bisogni dei cittadini".
Per Rosaria Capozzi (M5S) bene alcuni aspetti per imprese e
pensionati, "questo a dimostrazione che non siamo per il no a
prescindere, ma non c'è una svolta, né ambientale, né sociale.
Non siamo d'accordo con le politiche espresse dall'Assestamento".
"Poste puntuali come metodo ormai sdoganato", per Serena
Pellegrino (Avs). "Mi auguro - ha detto - che con il ripristino
delle Province, la Regione riprenda il suo importante ruolo
legislativo". Pochi per lei "i servizi, molti i grandi eventi, le
piste da sci incongruenti e le grandi opere per chi fa utili",
con "cittadini che intanto non ce la fanno ad arrivare a fine
mese".
Per il Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, Massimo Moretuzzo ha
detto di "buone proposte giunte da ogni parte, in questi tre
giorni, poi la legge dei numeri ha fatto sì che la Maggioranza
potesse accogliere quasi solo i propri emendamenti, pochissimi
delle Opposizioni". Il consigliere è "contrario alla manovra
perché permangono i divari su questioni fondamentali per
autonomie locali, sviluppo turistico con overtourism e nuove
piste da sci contro ogni allarme della comunità scientifica".
Andrea Carli, per il Pd, ha chiuso i commenti ribadendo "i
tentativi conciliatori degli ultimi tre giorni, ma alla fine,
delle proposte fatte anche di rilievo dalle Opposizioni, è stata
accolta ben poca cosa". Il dem ha evidenziato poi che "resterà un
avanzo nelle casse dei Comuni a fronte di una crescita scarsa.
C'è rammarico nel sentire la regola del 'I soldi li abbiamo noi,
dunque abbiamo anche ragione'. Il voto non può che essere
negativo".
ACON/RCM-fc