TONDO, ESSENZIALE RUOLO ITALIANI D'ALTRA NAZIONALITA'

Trieste, 2 dic - ''Io credo che nel mondo la nostra gente sia il miglior ambasciatore delle potenzialità di questo Paese e di questa regione e nel momento in cui Istria, Dalmazia e Croazia entreranno in Europa, dovremo mantenere la nostra identità e rafforzare i rapporti con tutti coloro che parlano la nostra lingua e sono di un'altra nazionalità, perché saranno fondamentali per lo sviluppo delle relazioni culturali, commerciali ed economiche''. Il presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo ha così sottolineato l'importanza della minoranza italiana d'Istria e Dalmazia partecipando alla celebrazione dei 110 anni dell'Università Popolare nella sala del Consiglio del Comune di Trieste. ''Sono qui per portare il mio saluto a voi e a tutte le comunità italiane nel mondo'' ha detto Tondo, ricordando come il suo ruolo lo abbia messo a contatto ''con le straordinarie realtà che negli anni hanno contribuito a sviluppare i rapporti interpersonali, importantissimi, ma soprattutto ad avvicinare una fetta sempre più consistente della popolazione alla nostra cultura''. Un ruolo che l'Università Popolare di Trieste ha svolto e sta svolgendo oggi, anche su incarico del Governo italiano, per rispondere alla richiesta di collaborazione proveniente dalle Comunità degli italiani in Slovenia e Croazia, compito sottolineato anche dal sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica, il quale ha invitato a guardare al futuro ed all'Europa, ''dove le frontiere cadono ed i popoli si riconoscono in un messaggio di solidarietà e vicinanza sconosciuto per secoli''. Mantica ha indicato nel concerto che il 13 luglio scorso ha fatto incontrare i presidenti di Italia, Slovenia e Croazia in piazza Unità d'Italia a Trieste l'inizio di un processo complesso, ''perché ci sono ancora molte cose da risolvere'' ma importante, dal momento che ''i tre presidenti hanno fermato la storia, lasciando il passato nel luogo del rispetto, per dire a noi tutti ciò che dobbiamo fare per il futuro''. Un processo in cui è coinvolta, ha spiegato il sottosegretario, anche la minoranza italiana, che tale deve restare in termini culturali ma che è chiamata a partecipare alla costruzione del futuro della nazione in cui vive. ''Paesi a cui stiamo chiedendo di lavorare assieme, per costruire la regione adriatico-ionica attorno al mare che per l'Italia ha sempre avuto importanza strategica e deve diventare, con i suoi porti a nord, il terminale della Cina per l'Europa''. Un percorso in cui si inserisce, ha notato Tondo esprimendo ''il convincimento che ad un passato di alto profilo non possa che seguire un futuro di uguale valore'', anche l'attività dell'Università Popolare che, in un passato recente e non facile, ha avuto un ruolo così importante nel mantenimento dei rapporti con gli italiani d'oltre confine. ARC/LVZ