L'assessore è intervenuto a un Forum nazionale sull'applicazione
dell'Intelligenza artificiale nella sanità
Trieste, 28 giu - "L'intelligenza artificiale può certamente
offrirci nuove opportunità, in particolare sul piano
organizzativo. Si pensi, ad esempio, alla gestione delle liste
d'attesa, un problema che potrebbe essere affrontato proprio
grazie agli strumenti dell'IA, così come molte altre criticità
del sistema. Tuttavia, occorre prudenza: siamo ancora piuttosto
indietro nell'applicazione dell'IA alla diagnostica e alla
terapia. In questi ambiti emergono, infatti, rilevanti
problematiche di natura etica e medico-legale che non possono
essere sottovalutate".
Lo ha affermato oggi a Siracusa l'assessore regionale ai sistemi
informativi Sebastiano Callari, intervenendo al Forum della
Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso)
sull'Intelligenza Artificiale per il futuro della sanità italiana.
Come ha affermato il rappresentante della Giunta regionale, il
problema dell'adozione della tecnologia non è principalmente una
questione di risorse economiche.
"Non possiamo, infatti - ha dichiarato l'assessore - competere
con i grandi player internazionali, né immaginare di stanziare
somme come i 500 miliardi di dollari mobilitati
dall'amministrazione Trump con il progetto Stargate o come gli
investimenti strategici messi in campo dalla Cina per diventare
leader del settore nel giro di pochi anni. Dobbiamo invece
individuare una nostra strada, innanzitutto europea e poi anche
italiana".
In questo contesto, come ha rimarcato Callari, è imprescindibile
realizzare una piattaforma nazionale. Troppe volte in passato le
Regioni hanno proceduto in ordine sparso, ed è dunque prioritario
lavorare affinché non vi siano discriminazioni territoriali. La
Fiaso, da questo punto di vista, può svolgere un ruolo importante
nell'affiancare i decisori politici per garantire scelte eque e
omogenee.
L'assessore ha poi ricordato l'esperienza del Friuli Venezia
Giulia, che dal 1974 dispone di una società in house di
informatica, Insiel, la quale ha accumulato una mole di dati,
soprattutto sanitari, fra le più estese a livello nazionale.
Tuttavia, ci sono grandi difficoltà nell'utilizzare appieno
questo patrimonio informativo, per note questioni di sicurezza e
privacy.
"Ci stiamo muovendo per ottimizzare tali aspetti - ha spiegato
Callari - avviando programmi di anonimizzazione e sperimentando
l'uso di dati sintetici, una sorta di 'gemello digitale' che
permetta di condurre trial clinici oggi difficilmente
realizzabili. Con l'Università di Trieste, in particolare con la
Cardiologia, stiamo portando avanti un progetto significativo,
che non vuole rimanere un'esperienza isolata del Friuli Venezia
Giulia, ma aspira a diventare un modello replicabile altrove".
Callari ha poi espresso gratitudine verso il sottosegretario
Butti, presente al Forum, per il ruolo determinante svolto nel
rafforzare il rapporto tra Regioni e Governo centrale. A
differenza di precedenti interlocutori istituzionali, spesso
inclini a imporre direttive dall'alto, Butti, secondo
l'assessore, ha favorito una collaborazione concreta, destinando
risorse a sostegno di progetti regionali specifici.
Infine, l'assessore, ricordando la propria esperienza
professionale di medico unita a quella attuale di esperto di
digitalizzazione della PA, ha sottolineato come i professionisti
siano persone che curano altre persone che conoscono poco, con
molecole che conoscono ancora meno.
"Un monito valido - ha concluso - anche per l'uso delle
tecnologie: dobbiamo mantenere il rispetto e l'empatia verso i
pazienti, adottando strumenti adeguati e appropriati".
ARC/GG