Turismo: Bini, Regione vicina ad Ana Gemona per eventi 2025-2026

L'assessore ha incontrato il presidente della sezione friulana che festeggia i 100 anni di fondazione e si prepara per il Raduno Triveneto 2026 Udine, 23 giu - "Un biennio importante attende la sezione Ana di Gemona del Friuli e tutto il nostro territorio: prima il centenario della sezione, che sarà celebrato nell'ottobre di quest'anno, e poi il Raduno Triveneto delle Penne nere in programma nel 2026, che coinciderà con i cinquant'anni dal terremoto del Friuli. La Regione è pronta ad accompagnare il percorso di avvicinamento a questi grandi appuntamenti". Lo ha affermato questa mattina l'assessore regionale alle Attività produttive e al Turismo, Sergio Emidio Bini, al termine dell'incontro con il presidente della sezione Ana di Gemona del Friuli, Ivo Del Negro, dedicato ai primi momenti organizzativi legati al centenario e alla manifestazione in programma dal 19 al 21 giugno 2026. "Il Raduno delle penne nere rappresenta ogni volta un'occasione straordinaria per promuovere l'immagine e i valori del nostro territorio, rinsaldando al contempo il forte legame tra le comunità e la tradizione alpina. La grande attesa che accompagna sempre questi eventi e il significativo ritorno d'immagine che ne deriva per il territorio meritano un impegno corale e una collaborazione piena da parte delle istituzioni", ha aggiunto Bini, confermando il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia all'iniziativa. Si è da poco concluso il Raduno Triveneto 2025, con numeri molto importanti che hanno caratterizzato la città di Conegliano: 20 mila Alpini del Nordest a sfilare e circa 100 mila persone riunite a seguire l'evento. Per il Raduno del 2026, l'assessore e il presidente Ana di Gemona hanno condiviso l'auspicio di superare questo afflusso, anche alla luce dell'importante anniversario del terremoto. Già in occasione dei 40 anni dall'Orcolat - è stato ricordato - si erano radunate a Gemona tutte le sezioni di Alpini che avevano collaborato alla ricostruzione nei cantieri post terremoto. Un colpo d'occhio da 64 vessilli, provenienti non solo dal Nordest, ma da tutto il Paese, a dimostrazione del profondo legame storico che unisce la nostra Regione e le Penne nere. ARC/PT/al