MIGRANTI. PELLEGRINO (AVS): CPR, BASTA STRUMENTALIZZARE VITA PERSONE

(ACON) Trieste, 19 giu - "L'effetto del dl Sicurezza è quello di autorizzare i vari Corpi dello Stato, che hanno il compito di garantire la sicurezza e l'ordine pubblico, ad utilizzare ogni genere di azione in nome di una difesa dello status quo, troppe volte agìta seppur legittimamente e senza limiti e confini". Così in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino, di Alleanza Verdi e Sinistra, in merito ai fatti accaduti al Cpr di Gradisca. "Ogni dissenso da parte di chi subisce gli effetti di scelte economiche e sociali a causa di leggi non eque, rischia di essere perseguito e punito seguendo uno stile da regime totalitario, anche con cariche delle forze dell'ordine ai danni di cittadine e cittadini che si ribellano a decisioni prese e non condivise. Persone, le prime, che subiscono leggi inique e persone, le seconde, che utilizzano una legge iniqua. Questi sono gli effetti immediati della norma frutto del decreto sicurezza che dota gli agenti delle forze dell'ordine di un importante strumento repressivo da utilizzare ogni qualvolta lo ritengano necessario". "Nessun esponente del centrosinistra (nemmeno i parlamentari di Avs che hanno depositato ieri una interrogazione) - prosegue la vicepresidente del Gruppo Misto - si è mai permesso di criticare alcun operatore della sicurezza nella funzione del proprio lavoro. Confido che il consigliere Calligaris della Lega, che fa tale accusa, abbia preso un forte abbaglio e che riveda le sue accuse nei confronti degli esponenti di centrosinistra. Quello che si chiede è che vengano garantite le norme costituzionali che devono essere preservate in ogni caso e da ogni eccesso". "Proprio a febbraio di quest'anno ho presentato due emendamenti a una mozione proposta da un esponente della maggioranza, che avrebbero tutelato anche gli agenti stessi con l'adozione dei codici identificativi, così come raccomandato dall'Unione Europea e dall'organizzazione delle Nazioni Unite, e l'utilizzo della webcam. La maggioranza di governo regionale si è opposta all'approvazione con tale veemenza, tanto da apparire di voler difendere a ogni costo coloro che dovessero agire in modo violento", aggiunge Pellegrino. Attenendosi ai fatti di ieri, "quanto emerso dalle cronache con i video amatoriali prodotti dai cosiddetti 'ospiti' del Cpr di Gradisca, pone ancora una volta il focus su strutture che dovrebbero essere chiuse e che sono il segnale di un'umanità che ha perso il senso della giustizia e dell'equità. Ricordo, infine, che il Centro di permanenza per i rimpatri da quando ha aperto i battenti, nel 2006, nonostante abbia cambiato più volte il suo nome, non ha invece modificato la sua essenza: è stato teatro di rivolte e morti e le violenze perpetrate in questi giorni, ai danni di un giovane migrante inseguito e picchiato, ci spingono ancora una volta a chiedere tutta la verità sul centro di Gradisca", conclude Pellegrino. ACON/COM/fa