L'assessore è intervenuta all'VIII Congresso nazionale della Cisl
Scuola
Trieste, 11 giu - "La Regione Friuli Venezia Giulia spende
oltre 65 milioni di euro a favore della scuola pubblica anche per
compensare le carenze dello Stato - cifra che non comprende
l'edilizia scolastica - e lo fa per tutelare il dimensionamento,
per sostenere gli istituti comprensivi, per il personale, per la
scuola in ospedale e per le filiere formative. In questo senso,
c'è la certezza che le risorse messe a disposizione trovano reale
applicazione rispetto ai bisogni locali, quindi nell'ambito di un
accordo complessivo condiviso con l'Ufficio scolastico regionale
e definito sul piano territoriale".
Lo ha detto oggi a Trieste l'assessore regionale all'Istruzione,
Alessia Rosolen, intervenuta nel corso dell'VIII Congresso
nazionale della Cisl Scuola.
Come ha spiegato la rappresentante della Giunta, i temi centrali
dell'impegno dell'Amministrazione regionale in questo ambito sono
l'internazionalizzazione, la digitalizzazione e il supporto
all'offerta formativa, con l'obiettivo di ottenere risultati
scolastici coerenti con l'identità e le priorità del territorio.
"In Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto l'assessore - la scuola
ha esigenze diverse, proprio perché deve garantire diritti
specifici e pienamente calati nella nostra realtà".
Rivolgendosi poi ai dirigenti nazionali del sindacato, Rosolen ha
sottolineato come l'interlocuzione con le parti sociali sia
fondamentale: sia per le scelte che vengono adottate, sia per le
modalità con cui vengono intraprese.
Infine, l'assessore ha ricordato che l'autonomia del Friuli
Venezia Giulia non si realizza con le stesse modalità adottate
nelle Province autonome di Trento e Bolzano o in Valle d'Aosta.
"Nel nostro caso, le leggi statali hanno accompagnato specifici
percorsi, anche scolastici, per la tutela della lingua slovena,
ma mancano ancora attuazioni concrete per le lingue friulana e
tedesca. E questo - ha concluso - è un tema che dobbiamo
affrontare".
ARC/GG/al