Turismo: Bini, Cammino S. Antonio unisce storia e sviluppo locale

L'assessore alla presentazione del tracciato da Gemona a Padova: "In un anno +15% di presenze legate ai percorsi religiosi" Udine, 10 giu - "Questo progetto si distingue per la capacità di fare rete, collegando territori e secoli di storia. Per questo rivolgo un plauso al Comune capofila, Gemona del Friuli, e a tutte le istituzioni coinvolte per la lungimiranza e la competenza con cui è stato portato avanti, tanto da essere ad oggi il primo cammino devozionale in Italia interamente percorribile sia a piedi sia in bici". Lo ha dichiarato l'assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, intervenendo oggi nella sede della Regione a Udine alla presentazione del nuovo Cammino di S. Antonio, itinerario di oltre 250 km che unisce a piedi e in bicicletta l'omonimo Santuario di Gemona del Friuli — il più antico luogo di culto al mondo dedicato al Santo — con la Basilica di Padova. All'incontro erano presenti, tra gli altri, anche il sindaco di Gemona Roberto Revelant, il rettore dell'Universita di Udine, Roberto Pinton, e frate Giovanni Battista Ronconi, guardiano del Santuario Antoniano gemonese. Ufficialmente riconosciuto nel Catalogo dei Cammini Religiosi Italiani dal Ministero del Turismo e nel registro Cammini FVG, il percorso si sviluppa in 11 tappe, di cui 5 in Friuli Venezia Giulia e 6 in Veneto, lungo un cammino di fede che vanta 800 anni di storia. Il nuovo tragitto si inserisce pienamente nelle strategie regionali di promozione del turismo lento e sostenibile, valorizzando il patrimonio culturale e naturalistico locale e generando opportunità per l'economia dei territori attraversati. "La Regione è a fianco di iniziative come questa - ha sottolineato Bini - perché rappresentano un forte elemento di valorizzazione e promozione del territorio, attraverso una forma di turismo, quella legata all'attività lenta e all'aria aperta, sempre più richiesta e apprezzata". Come spiegato dall'assessore, la Regione già nel dicembre del 2016 ha costituito la Rete dei cammini del Friuli Venezia Giulia, con itinerari da percorrere a piedi di interesse storico, culturale, religioso, naturalistico, ambientale, paesaggistico, enogastronomico. Al momento sono 7 i percorsi riconosciuti nell'elenco dei Cammini FVG; oltre a quello di S. Antonio ci sono anche la Romea Strata (cammino internazionale che attraversa 8 stati e arriva a Roma); il Cammino delle 44 chiesette votive delle Valli del Natisone; il Cammino Celeste (che collega luoghi di culto mariani tra Friuli Venezia Giulia, Austria e Slovenia); il Cammino delle Pievi in Carnia; il Cammino di San Cristoforo (tra Livenza e Tagliamento); la Via Flavia (da Muggia ad Aquileia). "Questi 7 cammini - ha ricordato Bini - hanno accesso a contributi dedicati e dal 2022 è attivo un tavolo tecnico con tutti i 7 gestori per coordinare le attività di promozione e comunicazione comuni". I dati a disposizione della Regione confermano l'appeal di questo settore. "Nel 2024 - ha precisato Bini - le credenziali rilasciate ai pellegrini che attraversano i sette cammini riconosciuti in Friuli Venezia Giulia hanno registrato un incremento del 15 per cento rispetto all'anno precedente, a testimonianza della crescente attrattività di questo segmento turistico". ARC/AL/gg