FRIULANO/2. QUARTA CONFERENZA: I SALUTI DI ZIBERNA, CISINT E ROBERTI

Interventi anche dai rappresentanti di Cirf, Usr e Carabinieri (ACON) Gorizia, 9 giu - Autorità istituzionali, rappresentanti di associazioni, comunicatori, ma anche molti semplici uditori. È variegata e affollata la platea dell'auditorium della Cultura friulana di Gorizia, dove è in corso la Quarta conferenza regionale sulla lingua friulana, con numerosi interventi in marilenghe. Già i saluti istituzionali - coordinati dal presidente dell'Arlef (Agenzia regionale per la lingua friulana) Eros Cisilino - hanno messo in campo alcuni temi importanti che saranno al centro del dibattito. Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha ricordato come nella sua città "cent'anni fa si parlasse una pluralità di lingue, già all'interno di una famiglia ordinaria: le diverse persone si rapportavano in quella che avevano scelto come propria lingua, sicure che gli altri avrebbero capito. Lingua, identità, storia, radici: questa è la capitale europea della cultura", ha concluso Ziberna facendo riferimento a GO!2025 che fa da sfondo a questa conferenza. Da Gabriele Zanello, direttore del Cirf (Centro interdipartimentale per lo sviluppo della lingua e della cultura del Friuli), sono emerse considerazioni "sui compiti dell'Università, che deve contribuire all'utilizzo della lingua in contesti elevati e ufficiali, in tutte le forme di comunicazione". A nome dell'Ufficio scolastico regionale, Donatella Mosenghini ha ricordato la storia di Gorizia madre della Società Filologica Friulana, per poi auspicare "una crescita plurilinguistica a beneficio di tutti i cittadini". Nel ricordare che in Fvg il friulano è parlato da 440mila persone, il presidente Cisilino ha poi dato la parola a Gabriele Vitagliano, comandante generale della Legione Carabinieri Fvg, che ha ricordato l'iniziativa del calendario dell'Arma in lingua friulana dicendosi "onorato della collaborazione sviluppata con l'Arlef". Dei compiti dell'Unione Europea ha parlato invece l'eurodeputata Annamaria Cisint, che associa la lingua friulana "a tradizioni e radici", osservando che "quando le radici non ci sono, basta poco per perdere di vista la rotta da mantenere". Cisint ha auspicato inoltre l'organizzazione "della prima Conferenza europea sulla lingua friulana, visto che i friulani sono presenti ovunque". L'assessore regionale Pierpaolo Roberti ha infine ricordato il lavoro avviato a partire dalla scorsa legislatura, "quando individuammo una situazione in chiaroscuro per il friulano: da una parte è la lingua parlata dalla maggioranza dei cittadini in alcune aree, dall'altro è stata considerata per alcune generazioni una lingua da nascondere, da non utilizzare in ogni contesto. L'obiettivo allora era che i parlanti usassero con orgoglio la loro lingua madre, e alcuni risultati li abbiamo raggiunti, anche se c'è ancora molto da fare". Importanti sono, secondo il rappresentante della giunta Fedriga, iniziative come quella del calendario dei Carabinieri e la consegna delle Costituzioni in friulano: "Significa che quella lingua un tempo relegata in casa è arrivata in tutte le istituzioni, locali e nazionali". 2 - segue ACON/FA