LEGISLAZIONE. COMITATO CONTROLLO: NEL 2024 CALA PRODUZIONE NORMATIVA

I dati del Rapporto: di iniziativa della Giunta il 93% delle leggi approvate (ACON) Trieste, 5 giu - Sono state 14 le leggi approvate nel 2024 dal Consiglio regionale: di queste, l'86% passate a maggioranza, mentre solo il 14% all'unanimità. Nel 2023, invece, erano state 17 le norme approvate, di cui il 18% all'unanimità. Sempre nel 2023, la percentuale delle leggi di iniziativa consiliare avallata era stata pari al 13%, mentre nel 2024 si è scesi al 7%. Sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto sulla legislazione regionale e altre attività consiliari per l'anno 2024, illustrato dal Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione presieduto da Nicola Conficoni (Pd), e approvato nella seduta odierna. Il rapporto conferma il trend degli anni precedenti, ossia la diminuzione della produzione legislativa, con il Friuli Venezia Giulia che si colloca, con il minimo storico registrato dal 1964, sotto la media nazionale per Regione (pari a 26 provvedimenti). Un dato dovuto - è stato spiegato - a una tendenza ormai sempre più diffusa anche livello nazionale, che cerca di concentrare l'attività legislativa in leggi multisettoriali o di bilancio piuttosto che in leggi di settore. Si conferma anche il trend di presentare gli emendamenti ai disegni di legge per lo più in Aula (93%), contro il 7% di quelli presentati nelle Commissioni. Fra le leggi approvate continuano, inoltre, ad essere in numero superiore quelle di iniziativa giuntale, pari al 93% del totale: nel 2024 il macrosettore più interessato dalla produzione legislativa è stato quello della finanza regionale, in linea con il 2023, mentre nel ventennio precedente prevalevano i progetti di legge indirizzati alla persona e alla comunità. Dal rapporto, inoltre, emerge che nel 2024 nessuna delle 14 leggi regionali approvate è stata impugnata dal Governo. Un dato positivo che colloca la Regione Fvg al di sotto della media nazionale delle impugnazioni, pari quasi al 5%. Per quanto riguarda gli atti di sindacato ispettivo - è stato ancora spiegato - le interrogazioni a risposta orale rappresentano quelle a cui si ricorre più frequentemente, con un tasso di evasione (il 69%) molto basso rispetto alle interrogazioni a risposta immediata (Question time) che presentano un tasso pari al 99%. Infine, lo scorso anno sono state presentate 9 petizioni, di cui 4 in temà di sanità, e sono state approvate 2 clausole valutative per quanto riguarda l'attuazione e il controllo delle leggi. Nel corso della discussione, da più parti è emersa la preoccupazione per il calo della produzione legislativa regionale. Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha espresso "insoddifazione in merito al maggior numero di leggi di Giunta approvate rispetto a quelle di iniziativa consiliare" evidenziando, inoltre, "la poca comprensibilità e leggibilità di svariati atti normativi". A riguardo è stato fatto sapere che "gli uffici svolgono la verifica sulla corretta formulazione delle norme, ma tale verifica diventa più difficile quando le proposte emendative arrivano direttamente in Aula". Secondo Roberto Cosolini (Pd) "la tendenza a legiferare in maniera multisettoriale ha ridimensionato e svilito il ruolo del Consiglio regionale, non consentendo così di riordinare in maniera efficace la legislazione già esistente". Medesimo il parere del collega di partito Massimiliano Pozzo, che ha rimarcato "la necessità di un ragionamento strutturale per arginare la diminuzione della produzione legislativa da parte dell'Aula". Igor Treleani (Fratelli d'Italia) ha auspicato "che l'Assemblea legislativa torni ad avere il suo ruolo predominante" e che "in Regione si possa produrre un numero maggiore di leggi". Infine, secondo il presidente del Clcv Conficoni, "il rapporto presentato è ricco di spunti ed è necessario sollecitare la Giunta a relazionare su alcune clausole valutative scadute e riguardanti norme molto importanti per il territorio regionale". ACON/SM-fa