(ACON) Trieste, 3 giu - "Ho partecipato con convinzione alla
presentazione della XIX edizione della Festa dei popoli che si
svolgerà a giugno, un'iniziativa che da anni rappresenta un punto
di riferimento importante per la promozione del dialogo,
dell'inclusione e della convivenza pacifica tra culture e
religioni diverse".
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg Enrico Bullian.
"La festa è promossa dalla fondazione Migrantes Gorizia, dalla
Caritas diocesana di Gorizia e dalla Parrocchia SS. Pietro e
Paolo di Staranzano, con il coinvolgimento di numerose
associazioni del territorio. Quest'anno - prosegue Bullian - la
manifestazione si arricchisce di una significativa innovazione:
la partecipazione attiva di ben quattro unità pastorali
(Monfalcone, Monfalcone-Staranzano, Ronchi dei Legionari e San
Canzian d'Isonzo-Turriaco), che animeranno il ciclo di eventi
culturali denominati 'Dialoghi prima della festa'. Un segnale
forte e coraggioso, che mostra come diverse comunità possano
collaborare per creare occasioni di confronto e crescita comune".
"In un momento storico in cui la narrazione pubblica
sull'immigrazione è spesso strumentalizzata e semplificata a
senso unico - sottolinea l'esponente del Centrosinistra - è
fondamentale partire dai dati reali: secondo le stime, entro il
2028 mancheranno nel Friuli Venezia Giulia circa 18mila
lavoratori. L'immigrazione, volenti o nolenti, sarà un elemento
strutturale della nostra società e dobbiamo governarla con
visione e lucidità, puntando a una coesione sociale basata sul
rispetto reciproco e sulla partecipazione attiva. Questo è
particolarmente importante a Monfalcone, dove oltre il 30% della
popolazione è di origine straniera".
"Ho voluto ringraziare il mondo ecclesiastico della Diocesi di
Gorizia, che attraverso questa festa e i percorsi preparatori,
promuove incontri culturali e momenti di socialità su temi
centrali come l'educazione, il lavoro, il ruolo dei media, lo
sport e il loro impatto nei processi di inclusione. Molte delle
attività messe in campo da queste realtà colmano vuoti e mancanze
lasciate dalle istituzioni pubbliche. Per questo è doveroso
riconoscere il valore di chi lavora sul campo, spesso in
silenzio, ma con grande efficacia. Da laico, riconosco nella
Festa dei popoli una grande occasione di dialogo interreligioso e
interculturale, indispensabile per costruire un futuro più
equilibrato, sereno e condiviso".
"Costruire integrazione non è una teoria astratta, ma una scelta
e un'azione concreta e costante. In un tempo segnato da
disuguaglianze e polarizzazioni, questa festa rappresenta una
delle migliori risposte possibili: un luogo aperto dove le
differenze diventano ricchezza e non ostacolo. Un plauso a chi ha
creduto e continua a credere in questo progetto", conclude
Bullian.
ACON/COM/mv