Scoccimarro alla cerimonia, tanti progetti per valorizzare
associazioni combattentistiche e d'arma
Trieste, 1 giu - "Si tratta di un raduno particolarmente
importante per l'Associazione del Fante, ma anche per la città di
Trieste: per la prima volta, infatti, siamo nella caserma che li
ha ospitati per tanti anni, ora restituita alla città e con
avviata la sua riqualificazione. Da febbraio, infatti, è entrata
a far parte del patrimonio gestito dall'EDR di Trieste,
diventando oggetto di un significativo progetto di rilancio".
Lo ha sottolineato l'assessore regionale alle Autonomie locali e
Sicurezza Pierpaolo Roberti, in occasione del 12° raduno delle
Cravatte Rosse organizzato nella caserma Vittorio Emanuele III a
Trieste dalla sezione provinciale dell'Associazione nazionale del
Fante "Fratelli Scipio e Guido Slataper".
Nel corso della cerimonia, alla presenza di numerose autorità
civili e militari, Roberti ha presentato la targa commemorativa
voluta dall'Amministrazione regionale che sarà collocata
all'interno dell'ex caserma. L'area, oggi al centro di un piano
di rigenerazione urbana, ospiterà in futuro il nuovo polo
scolastico per le scuole superiori, e la targa ricorderà la lunga
presenza dei fanti in quella che fu sede del 1° Reggimento San
Giusto.
"È un onore - ha aggiunto l'assessore - essere qui oggi per
rendervi omaggio perché avete servito con dedizione, portando
alto il nome del nostro Paese. Il raduno delle Cravatte Rosse
rappresenta non solo un momento di memoria e di identità
condivisa, ma anche un'occasione per rinnovare il legame profondo
tra la comunità, le Forze armate e le istituzioni. Desidero
rivolgere un sincero ringraziamento all'Associazione del Fante e
a tutti i presenti - ha concluso Roberti - per l'impegno costante
nella valorizzazione dei nostri simboli, delle nostre tradizioni
e della memoria collettiva. È grazie a iniziative come questa che
possiamo trasmettere alle giovani generazioni il senso del
dovere, dell'unità e dell'appartenenza".
Roberti ha preso parte all'adunata che ha riunito ex appartenenti
del reggimento, tutti portatori della distintiva cravatta rossa,
come il colore delle insegne di Casa Savoia, che venne assegnata
sin dal 1664 al Reggimento di Savoia, dal quale in tempi
successivi sarebbe nata la Brigata Savoia, poi Re.
La cravatta rossa del 1° San Giusto è la più antica fra tutte
quelle dell'Esercito, più antica anche della più nota cravatta
rossa di Savoia Cavalleria (3°), la cui origine si fa risalire
all'assedio di Torino del 1706. È anche un simbolo tradizionale
dell'11° Reggimento bersaglieri, ereditata dal 182° Reggimento
fanteria corazzata "Garibaldi", di cui era originariamente parte.
Alla cerimonia ha preso parte anche l'assessore regionale alla
Difesa dell'ambiente energia, Fabio Scoccimarro.
"Una cerimonia toccante e una targa che non ricorda solo 'il
reggimento San Giusto' ma anche tutti i reparti precedenti", ha
affermato, ricordando che il progetto di riconversione della
caserma in un polo scolastico prese avvio nel 2005, quando lo
stesso assessore era presidente della Provincia di Trieste.
"Condivisi con l'allora ministro della Difesa Antonio Martino una
fitta corrispondenza per il trasferimento del San Giusto in una
sede prestigiosa, sempre a Trieste, e per la conversione della
caserma in polo scolastico, ma all'epoca il percorso si
interruppe con le amministrazioni successive. Ora quel progetto
dopo vent'anni è stato giustamente ripreso dalla Giunta Fedriga",
ha rievocato Scoccimarro, ringraziando anche le associazioni
combattentistiche e d'arma per tenere vivi tradizioni e valori,
raggruppando idealmente tutti coloro che hanno prestato servizio
in divisa.
"Oggi abbiamo delle proposte affinché le associazioni come queste
possano inserirsi sempre di più nel tessuto cittadino, prestando
volontariato nel campo ambientale, culturale e nello sport. Ne ho
parlato oggi con i vertici dell'associazione e ho riscontrato
profondo interesse e collaborazione" ha concluso Scoccimarro.
ARC/EP/pph