Udine, 07 feb - "Servono più servizi per la salute, meno
servizi amministrativi. Una regione che conta solo un milione e
duecento mila abitanti dispone di nove Aziende più l'Agenzia
regionale e una serie di strutture che comportano costi
amministrativi rilevanti. La tecnologia ci potrÖ aiutare, perchá
grazie ad essa l'amministrazione costerÖ di meno. Ma non basterÖ,
occorrono anche riorganizzazioni strutturali".
Lo ha sottolineato il presidente della Regione, Riccardo Illy,
alla presentazione del progetto "Meridiano SanitÖ" elaborato
dallo studio Ambrosetti per fornire proposte di miglioramento
della sanitÖ in Friuli Venezia Giulia, nella sede dell'Azienda
ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Udine.
"Siamo una delle prime regioni e per alcuni aspetti la prima
regione d'Italia per eccellenza del sistema sanitario - ha
ricordato Illy - alcuni cambiamenti sono stati attuati, ad
esempio il Centro servizi condivisi e l'accorpamento delle
Aziende ospedaliero-universitarie, ma sarÖ necessario anticipare
altre riforme".
Lo studio Ambrosetti ha rivelato che nel complesso il Sistema
sanitario regionale "può essere giudicato in modo positivo", ma
il dato che riguarda l'incremento della spesa pubblica in regione
non può che essere motivo di riflessione per gli amministratori e
le istituzioni: gli attuali 2 miliardi di euro che corrispondono
al 2,2 per cento della spesa sanitaria nazionale ed incidono per
il 6,2 per cento sul Pil regionale lieviteranno nel 2050, a
quanto calcolato su basi demografiche ed economiche, a 5,2
miliardi di euro, pari all' 8,44 per cento del Pil regionale.
"Due aspetti debbono preoccuparci - ha commentato Illy -: per
prima cosa l'andamento demografico che ci porterÖ ad avere negli
anni una popolazione anziana sempre più elevata e più costosa in
termini socio-sanitari, secondariamente il progresso tecnologico
che comporta un aumento della spesa per macchinari diagnostici e
per la farmaceutica".
Prevenzione e riduzione dei servizi amministrativi a vantaggio di
quelli per la salute sono, secondo Illy, solo due delle strade da
percorrere, assieme al riequilibrio tra il ricorso ai medici di
medicina generale, ai pediatri di libera scelta e le strutture
ospedaliere.
Il futuro si gioca sull'innovazione anche in campo sanitario. E
il presidente lancia una provocazione: "dal punto di vista
amministrativo, oltre a mirare alla riduzione delle Aziende
territoriali, credo - ha concluso Illy - che dovremmo rendere
coincidenti i confini tra di esse e quelle
ospedaliero-universitarie. La possibilitÖ fornita dalle
tecnologie informatiche e tecnico -amministrative potrÖ
permettere di arrivare ad un'Azienda unica regionale,
trasformando le attuali Aziende in divisioni della stessa
struttura. Tutta la gestione di staff, oltre agli
approvvigionamenti, che avvengono giÖ tramite il Centro servizi
condivisi, ma anche tutta la gestione amministrativa verrebbe
realizzata a livello centrale con la massima efficienza e minimi
costi. Dall'altra parte ogni divisione avrebbe la più ampia
autonomia e possibilitÖ di occuparsi quasi esclusivamente dei
problemi legati alla cura e alla protezione sociale dei
cittadini".
E' stato l'assessore regionale alla Salute, Ezio Beltrame, ad
illustrare le strategie del Piano regionale con il quale alcuni
di questi obiettivi dovranno essere perseguiti.
"Per fronteggiare la spesa crediamo molto anche nell'introduzione
del Fondo per la non autosufficienza, al ricorso a forme
integrative di finanziamento che passino per la revisione dei Lea
(Livelli essenziali di assistenza) e a forme di
compartecipazione", ha detto Beltrame indicando come necessario
un "ripensamento sul governo del sistema, che deve mantenere una
governance regionale forte perchá deve muoversi su modelli
condivisi, ma nello stesso tempo non lesiva dell'autonomia
aziendale".
Le basi e le intenzioni espresse nel Piano sanitario regionale
sono buone, secondo il senior consultant Ambrosetti, Gian Pietro
Leoni: "la sanitÖ del Friuli Venezia Giulia ß pertanto pronta per
la grande svolta".
Una svolta confortata dai dati 2006 presentati dal direttore
dell'Agenzia regionale della SanitÖ, Lionello Barbina, che vanno
nella direzione di un potenziamento dell'attivitÖ distrettuale
sia domiciliare che residenziale e, per quanto riguarda la rete
ospedaliera, verso un uso corretto dell'ospedale e nell'aumento
della qualitÖ delle prestazioni.
ARC/EP