TEDESCO/4. SECONDA CONFERENZA: ASSOCIAZIONI ANTIDOTO ALLO SPOPOLAMENTO

(ACON) Tarvisio (Ud), 23 mag - L'attività delle associazioni come fattore di promozione linguistica. E la valorizzazione delle comunità linguistiche come antidoto al macroproblema delle aree di montagna, che è lo spopolamento. Erano questi i temi dell'ultima sessione della Conferenza regionale sulla tutela delle minoranze di lingua tedesca in Fvg, organizzata a Tarvisio nella sala conferenze dell'arena Paruzzi. Alfredo Sandrini, presidente dell'associazione Valcanale (Kanaltaler Kulturverein) e membro della commissione regionale per le minoranze di lingua tedesca, ha ricordato il ruolo degli sportelli linguistici comunali, presenti in tutti i comuni "ma attivi a singhiozzo per insufficienza di fondi. Sarebbe utile rivedere la funzione e i compiti degli sportelli - ha suggerito Sandrini, che ha alternato italiano e tedesco nella sua relazione - nei loro ambiti di comunicazione orale, ruolo nella lingua scritta, modalità di selezione e gestione del personale". Sandrini ha rilevato la "mancanza di continuità nelle iniziative", auspicando la nascita di una rete tra le associazioni delle comunità di lingua tedesca. Il presidente ha inoltre ricordato che "dal 1007 al 1918 in Valcanale si parlavano tedesco standard e dialetto carinziano". Sugli stessi temi la relazione di Vera Plozner, dell'Assemblea regionale di comunità linguistica tedesca, che ha riassunto la genesi dell'Assemblea di comunità, con rappresentanti di tutti e sei i comuni in cui si parla tedesco. Plozner ha affrontato il tema del calo demografico, "con una costante e progressiva flessione del numero dei parlanti, anche se negli ultimi anni c'è un ritorno di interesse". La relatrice ha proposto, per quanto riguarda l'insegnamento, di uniformare l'offerta formativa nell'insegnamento del tedesco e delle sue varianti, "poiché il monte ore complessivo non è lo stesso per tutti". Lamentata la mancanza "di un organismo di coordinamento e riferimento, sulla base di quel che avviene per le altre minoranze linguistiche friulana e slovena", un organismo che consentirebbe di accedere anche ai bandi europei. Plozner ha chiesto inoltre di sostenere proposte che coinvolgano i giovani, di sviluppare studi toponomastici, di dare maggiore visibilità alla lingua, di produrre audio o videoclip da postare sui social. E anche di riprogrammare i centralini telefonici dei Comuni utilizzando le varianti locali del tedesco. Donatella Cozzi, docente di antropologia culturale dell'Università di Udine, ha esaminato il rapporto tra patrimonio linguistico e spopolamento. "Poter utilizzare la propria lingua madre è un elemento che rafforza il senso di appartenenza - ha osservato Cozzi - ma la volontà di restare e quindi di radicare la propria progettualità dipende da una serie di altri fattori che non vanno sottovalutati, tra i quali la possibilità di usufruire dei servizi. E spesso manca una corretta lettura dei bisogni della popolazione locale rispetto all'adeguamento dei servizi, dall'istruzione alla salute alle stazioni di rifornimento di carburanti". La docente ha poi raccontato un aneddoto su imprenditori giunti a Sauris, ai quali non piaceva il suono di un termine saurano per tradurre un prodotto, tanto da chiedere ai residenti se non si potesse cambiare… "Sintomo di un atteggiamento colonialista", ha osservato. Annalisa Bonfiglioli, vicepresidente della cooperativa Cramars di Tolmezzo, ha approfondito il patrimonio linguistico e culturale delle minoranze di lingua tedesca. "L'azione della cooperativa mira a rafforzare queste comunità attraverso istruzione, formazione, animazione sociale e territoriale, con progetti che nascono con e per le comunità, senza calare le iniziative dall'alto". "Quando una comunità parla la propria lingua ha una sua identità e quindi ha qualcosa da dire al mondo", ha sottolineato ancora Bonfiglioli. I problemi sono il già citato spopolamento (nei 28 comuni della Carnia nel decennio 2013-2023 sono stati presi circa 3000 abitanti, quasi il dieci per cento del totale, con proiezioni di ulteriori duemila abitanti in meno nel 2050), in particolare delle fasce giovanili, con un terzo della popolazione carnica che ha più di 65 anni. "Anche il patrimonio linguistico rischia di venir meno a causa di questa desertificazione", e dunque bisogna "ripensare la montagna non come periferia ma come laboratorio di futuro. Il tedesco standard può diventare anche ponte di cooperazione e leva attrattiva per nuovi abitanti, oltre che per i turisti". Ad allietare la parte finale della Conferenza, anche un gradito fuori programma musicale con i giovani suonatori di corni da caccia della zona di Ugovizza. 4 - fine ACON/FA