(ACON) Tarvisio (Ud), 23 mag - Se parliamo di lingua, è chiaro
che la scuola dev'essere messa al centro del villaggio. Lo hanno
detto in modi diversi, offrendo numerosi spunti e dati, i
relatori del terzo panel della Conferenza sulla tutela delle
minoranze di lingua tedesca del Friuli Venezia Giulia.
Patrizia Pavatti, del Servizio istruzione, orientamento e diritto
allo studio della Regione Fvg, ha definito gli ambiti di
competenza dell'ente, al quale è assegnato un ruolo di
coordinamento, definizione che comporta numerosi "limiti di
azione legislativa" ma non impedisce di "supportare e affiancare
le istituzioni scolastiche a sostegno dell'offerta formativa",
quel Pof (Piano offerta normativa) che è stato da poco varato e
che tra i vari contenitori proposti alle scuole mette in primo
piano le lingue.
Del resto, ha osservato ancora Pavatti, è innegabile
"l'importanza della lingua tedesca nei flussi commerciali e
turistici della regione", se è vero che "la Germania è il primo
partner commerciale europeo e l'Austria è al primo posto per
arrivi e presenze di turisti stranieri, seguita dalla Germania",
anche senza considerare il fenomeno degli immobili residenziali
scelti come casa vacanze o abitazione principale da un numero
crescente di cittadini di lingua tedesca. Pavatti ha inoltre
illustrato la buona adesione ai bandi regionali da parte dei sei
Comuni germanofoni che sono Tarvisio, Malborghetto Valbruna e
Pontebba in Valcanale, Paluzza, Sauris e Sappada, ribadendo la
volontà di intensificare il sostegno agli istituti per finanziare
l'insegnamento del tedesco.
E i problemi? "Molte famiglie considerano difficile il tedesco e
magari scelgono per il oro figli lo spagnolo alle medie, senza
ragionare sugli sbocchi professionali futuri che il tedesco può
garantire", ha osservato ancora Pavatti.
In qualità di membro dell'Arclit e docente del liceo Bachmann di
Tarvisio, Franco Baritussio ha tracciato il quadro
dell'insegnamento del tedesco nelle aree germanofone, a partire
proprio dalla sperimentazione statale di un curricolo plurilingue
attuata dal Bachmann, che coinvolge gli alunni dalle scuole
dell'infanzia fino alle secondarie di secondo grado, con un
insegnamento "veicolare" grazie al quale l'insegnante madrelingua
affianca, interagendo, il docente della specifica materia
curricolare. Del resto, ha ricordato il relatore, fin dal 1945 si
tenevano in questo territorio i primi corsi facoltativi
pomeridiani.
Baritussio - che ha iniziato il suo intervento in lingua tedesca
- si è poi soffermato su Timau, in comune di Paluzza, con la sua
specifica variante linguistica timavese, così come sulla comunità
di Sauris-Zahre in cui "l'insegnamento della lingua locale fu
attivato già nel 1990 sotto forma di attività facoltative rivolte
agli alunni della scuola elementare". Quanto a Sappada, che dal
2017 fa parte del Friuli Venezia Giulia, la peculiarità è la
comunità di lingua tedesca che parla il cosiddetto "podarisch",
trasmesso alle nuove generazioni fin dalla scuola dell'infanzia
grazie a un esperto esterno madrelingua. "Anche qui, come nelle
scuole degli altri territori delle minoranze tedesche - ha
concluso Baritussio - si auspica la reintroduzione della terza
ora curricolare settimanale per la seconda lingua comunitaria
nella secondaria di secondo grado, e di valutare l'introduzione
di esperienze come quelle che hanno caratterizzato il progetto
plurilingue in Valcanale".
Donatella Mosenghini, membro del gruppo di lavoro nazionale
lingue di minoranza, ha proposto una serie di slide a partire dal
concetto che "ci si capisce meglio parlando lingue diverse",
illustrando la ricchezza linguistica del Fvg, con sloveno,
friulano, tedesco con le relative varianti e le parlate venete
(gradese, udinese, bisiacco e triestino). Analizzato
nell'intervento di Mosenghini anche il fenomeno del
multilinguismo e del plurilinguismo ("Concetti molto diversi", ha
tenuto a precisare), prima di affrontare lo stato dell'arte nel
sistema scolastico italiano e regionale.
La seconda parte della relazione era dedicata alle esperienze
praticate negli istituti regionali delle comunità germanofone,
dall'istituto Linussio Matiz di Paluzza all'istituto Val
Tagliamento di Ampezzo, fino all'istituto di Comeglians
competente per il territorio sappadino.
3 - segue
ACON/FA