Trieste, 20 mag - "Un Comune ha il diritto e il dovere di
esercitare nella massima libertà le proprie funzioni. Allo stesso
tempo la Regione non ha il diritto di imporre all'amministrazione
locale le modalità per governare il proprio ente. Ha invece
l'obbligo di fornire tutti gli strumenti necessari così come
questa Giunta ha fatto con la legge 21 del 2019. Questo
principio, che è alla base del superamento delle Uti, spinge con
forza sulla valorizzazione dell'autonomia dei diversi livelli di
governo".
Lo ha affermato oggi in Consiglio regionale l'assessore alle
Autonomie locali Pierpaolo Roberti.
"In virtù del mandato concesso democraticamente dai cittadini -
ha spiegato Roberti -, sta nella libertà e nell'autonomia di una
amministrazione comunale scegliere fra i diversi strumenti messi
a disposizione dalla norma regionale: governare da soli, in
convenzione o in comunità oppure intraprendere un percorso di
fusione".
"Siamo convinti - ha aggiunto l'assessore - che purtroppo le
forze di opposizioni in passato siano rimaste scottate dalla
vicenda delle Uti. Le tematiche legate al miglioramento del
funzionamento delle autonomie locali andrebbero affrontate,
invece, con la massima serenità che oggi ancora non c'è.
Fortunatamente con Anci e Cal si riesce a dialogare sui problemi
reali senza posizioni ideologiche precostituite".
Tra le principali emergenze, nel corso del suo intervento
l'esponente della Giunta Fedriga ha ricordato che dal 2007 al
2025 i dipendenti comunali in Italia siano diminuiti del 27%.
"Un lavoratore comunale su tre, negli ultimi 18 anni, ha lasciato
il proprio posto - ha precisato Roberti -. Una emorragia
irreversibile, strettamente legata alla curva demografica, che
tocca il settore pubblico come quello privato".
"Di fatto i lavoratori disponibili sono sempre meno. Un fenomeno
- ha concluso - che deve essere preso in considerazione con
grande attenzione da chiunque si trovi ad amministrare un
territorio".
ARC/RT7ep