Territorio: Scoccimarro, eccezionale intervento in via Udine a Trieste

Quasi terminati i lavori di messa in sicurezza della scarpata Trieste, 13 mag - L'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro ha effettuato un sopralluogo, anche aereo, con tecnici e ingegneri per constatare la conclusione dei lavori di messa in sicurezza di un tratto di circa 300 metri di via Udine a Trieste, interessato da anni da un grave smottamento. Questo fenomeno geologico minacciava la stabilità delle abitazioni sovrastanti e l'abitabilità dell'intera area. "Si tratta di un intervento straordinario e complesso, reso necessario da una situazione originatasi 150 anni fa, quando l'area venne urbanizzata nell'ambito dello sviluppo del porto vecchio, senza tener conto della natura instabile del terreno" ha osservato Scoccimarro. Come ha riferito l'assessore "la Regione è intervenuta prima in collaborazione con il Comune e poi direttamente, realizzando un'opera strutturale pensata per garantire la sicurezza dell'area per i decenni futuri. L'intervento ha richiesto tecniche tipiche degli ambienti montani, non urbani: si è dovuto persino impiegare un elicottero per il trasporto dei materiali di contenimento, data la difficoltà logistica". "L'eccezionalità dell'intervento risiede nel fatto che si è trattato di un'opera geotecnica complessa in piena area urbana, eseguita con modalità normalmente impiegate in ambienti montani, motivo per cui è stato importante trovare l'accordo e la collaborazione con i residenti e gli amministratori di condominio: infatti si è reso necessario l'utilizzo di mezzi straordinari, come l'elicottero, e ha permesso di completare i lavori in un solo anno, mettendo in sicurezza abitazioni e territorio" ha evidenziato ancora Scoccimarro. I lavori di consolidamento del versante roccioso a ridosso della corte interna degli edifici di via Udine a Trieste, caratterizzato da pendenze molto elevate e instabilità geologica, sono ormai alle battute finali. L'intervento interessa una scarpata lunga circa 300 metri e alta fino a 30 metri, già oggetto in passato di opere parziali di messa in sicurezza. A seguito di nuove indagini geotecniche promosse dal Servizio geologico regionale, è stato avviato un progetto esecutivo, approvato nel 2023, finalizzato alla stabilizzazione delle aree classificate a rischio "alto" e "medio-alto". Le opere principali hanno riguardato il rinforzo delle difese superficiali, la posa di rete metallica armata con geostuoia e l'installazione di chiodature profonde per contrastare l'erosione e migliorare la tenuta della parete. Il quadro economico complessivo dell'intervento ammonta a circa 1,5 milioni di euro. I lavori sono stati affidati all'impresa Eurorock e sono stati avviati il primo marzo 2024, con conclusione prevista il 27 maggio di quest'anno, dopo alcune sospensioni dovute a condizioni meteo e varianti migliorative. Le aree interessate sono state asservite a favore della Regione per garantire nel tempo accesso e manutenzione alle opere realizzate. ARC/SSA/ma