Udine, 22 set - "In occasione del centocinquantesimo dell'Unità d'Italia la Regione si faccia promotrice presso la Presidenza della Repubblica per un riconoscimento della specificità in ambito poetico del Friuli Venezia Giulia, una terra che ha saputo esprimere in questi anni autori di alto spessore che meritano di essere valorizzati". È l'invito che Pierluigi Cappello, il poeta che ha coronato recentemente una carriera in costante ascesa dai primi anni Novanta vincendo il prestigioso Premio Viareggio - prima di lui solo due grandi del Friuli Venezia Giulia, Umberto Saba e Pierpaolo Pasolini, avevano raggiunto un simile traguardo dinnanzi alla critica - ha rivolto al presidente della Regione, Renzo Tondo, nel corso dell'incontro tenutosi oggi a Udine alla presenza dell'assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro e dei consiglieri regionali Sandro Della Mea e Piero Colussi. Tondo, conferendo la medaglia della Regione all'autore nativo di Chiusaforte e che vive e lavora a Tricesimo, ha accolto con favore la sua proposta assicurando il suo impegno per inserire all'interno delle celebrazioni del centocinquantesimo, in particolare sotto il tema dell' "Italia delle Regioni", la valorizzazione dell'eccellenza poetica del Friuli Venezia Giulia. "Non solo - ha aggiunto Cappello -, ciò che conta è anche continuare a investire in realtà attente al territorio ma in costante dialogo con l'esterno, come il Circolo del Menocchio di Montereale Valcellina, l'associazione "I Colonos" di Villacaccia di Lestizza, "Pordenonelegge.it". È anche grazie a questi operatori culturali, per nulla autoreferenziali e in grado di intercettare le voci più autentiche della poesia e della letteratura espresse sul territorio regionale, che Pierluigi Cappello ha potuto essere accompagnato fin dai suoi esordi nel suo percorso di vita e di poesia. "In Italia sono noto e apprezzato fin dagli anni Novanta - ha spiegato il poeta - ma non mi sono mai proposto in prima persona: sono stati amici, conoscenti, editori e critici a bussare alla mia porta. Per questo vincere un premio importante come il Viareggio mi ha fatto provare grande soddisfazione ma non mi ha stupito, perché la mia crescita è stata graduale e costante nel tempo". Con "Dittico" (Liboà, Dogliani 2004) Cappello aveva del resto già vinto il premio Montale Europa di poesia, mentre "Assetto di volo" (Crocetti, Milano 2006) era stato vincitore dei premi Pisa (2006) e Bagutta Opera Prima (2007). Ora "Mandate a dire all'imperatore", il volume con cui Cappello ha conquistato la giuria del Viareggio, edito da Crocetti, è da ieri primo in classifica nelle librerie del Friuli Venezia Giulia. Alla domanda del presidente Tondo su quale fosse il motivo dell'apprezzamento così entusiasta della critica letteraria nei confronti del suo lavoro, Cappello ha risposto: "Credo sia piaciuta la mia ricerca formale che da sempre punta all'eliminazione delle scorie stilistiche e il mio realismo interiore. Di certo mi connoto anche per l'uso del friulano accanto all'italiano". Nell'ultima opera, il coro "Cjant d'avrîl" e il testo che chiude la prima sezione dedicato al padre dell'autore sono proprio in friulano. "Non potevo fare altrimenti - ha dichiarato Cappello - è quella la lingua con cui parlavo a lui". Anche il prossimo lavoro a cui Cappello si dedicherà sarà caratterizzato da questa cifra linguistica. "Si tratterà di traduzioni in lingua friulana di grandi autori dell'Europa cento-orientale", ha anticipato l'autore. ARC/EP