Udine, 17 set - ''Le Regioni, principalmente quelle di confine che hanno avuto ed hanno la possibilità di vivere in prima persona la diversità, possono dare un contributo fondamentale alla costruzione di un'Europa coesa''. E' quanto ha affermato il presidente della Regione Renzo Tondo all'assemblea plenaria, che si tiene oggi a Udine, del Comitato esecutivo dell'Associazione delle regioni europee di confine (AEBR). L'Associazione, fondata nel 1971, contribuisce a portare benefici a tutte le regioni di confine del vecchio continente. Nello specifico, gli obiettivi dell'AEBR sono: rappresentare gli interessi comuni presso i parlamenti nazionali e internazionali; avviare e coordinare la cooperazione; incentivare lo scambio di conoscenze e informazioni; attuare programmi e progetti. Partecipano alla riunione del Comitato i rappresentanti provenienti da 15 Paesi: Austria, Olanda, Germania, Finlandia, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Spagna, Francia, Grecia, Slovenia, Danimarca, Svezia, Italia e dal Belgio. Nel suo intervento, Tondo ha sottolineato la peculiarità (portando l'esempio della legge nazionale sulle aree di confine ed il ruolo decisivo nella costituzione della Comunità di Lavoro Alpe-Adria) della nostra Regione nel campo delle relazioni internazionali. Presentando il Friuli Venezia Giulia agli ospiti come terra d'incontro dei tre principali gruppi linguistici europei, il presidente dell'esecutivo regionale ha inoltre espresso la disponibilità a contribuire le esperienze da noi maturate (la storia, la cultura e il know-how internazionale) per creare un continente unito. ''Rispetto all'Europa - ha precisato Tondo - che oggi vive momenti di difficoltà, con le famiglie che la sentono lontana dai loro problemi, voglio ricordare che nell'epoca della globalizzazione non si può pensare di competere tra di noi in quanto oggi si vince o si perde tutti assieme''. La Regione partecipa al Comitato esecutivo con un vice-presidente (lo stesso Tondo) ed un membro effettivo. L'operato regionale nel corso degli anni si è contraddistinto con l'organizzazione dei seminari e con il convegno svoltosi ieri nel capoluogo friulano su ''Lingue e integrazione europea: il ruolo delle regioni di confine''. A margine della riunione, presieduta da Karl Heinz Lambertz , il direttore regionale delle Relazioni internazionali Giuseppe Napoli, ha osservato come le frontiere, che nel passato hanno diviso, stanno diventando veri laboratori di sviluppo: le regioni, soprattutto quelle di confine, avranno infatti un ruolo ancora più attivo e dinamico nell'ambito della nuova programmazione europea di cooperazione internazionale 2014-2020. ARC/MCH