(ACON) Udine, 29 apr - C'è chi paragona la guerra a una ferita
aperta, da curare prima che ne esca tutto il sangue. E chi mostra
la foto di uno dei tanti bambini caricati in fretta e furia su un
treno diretto in Transcarpazia - la regione occidentale
dell'Ucraina dove in tre anni di guerra hanno già trovato rifugio
400mila persone e quarantamila minori - senza un solo bagaglio ma
con il numero di telefono della mamma scritto sul palmo di una
mano.
Situazioni toccanti di vita quotidiana con le quali fin
dall'inizio del conflitto si confrontano i volontari friulani
guidati da don Michele Zanon, parroco di Gonars, con il supporto
di Manuel Olivier e Gaia Tommasino dell'Associazione Scrosoppi
oltre che di Roberto Groppo, operatore dell'Asufc, e del
presidente del coordinamento nazionale delle comunità di
minorenni, Gianni Fulvi.
I primi viaggi di solidarietà in Ucraina, per portare viveri e
medicinali agli sfollati, hanno creato un rapporto diretto che a
sua volta ha generato un progetto più ampio: il frutto più
concreto di questa collaborazione è il soggiorno di due settimane
a Lignano, al BellaItalia Village, dove nella seconda metà di
agosto saranno ospitati quaranta bambini e accompagnatori ucraini
provenienti dalla regione più occidentale del Paese, la meno
esposta alle armi. Una vacanza che dovrà fare i conti con le
paure dei bambini: per loro fuochi d'artificio e sorvolo della
pattuglia acrobatica non sono indicati in quanto potrebbero
rievocare l'esperienza delle esplosioni e degli aerei che vanno a
bombardare.
I volontari hanno voluto portare a conoscenza dell'iniziativa
anche il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, su
sollecitazione dei consiglieri Moreno Lirutti e Mauro Di Bert e
alla presenza dei sindaci di Tavagnacco Giovanni Cucci, di Reana
del Rojale, Anna Zossi, e di Taipana, Alan Cecutti.
Ne è nato un incontro formale e allo stesso tempo informale, con
tanto di scambio di libri e stemmi, nella sede udinese della
Regione in via Sabbadini. Un faccia a faccia che grazie all'aiuto
di un interprete ha consentito ai rappresentanti istituzionali di
immergersi nei racconti di chi opera in prima linea, in Ucraina e
nella confinante Slovacchia, come la garante per i minori
Svitlana Yakimelina e il consigliere slovacco Eduard Buras. Un
impatto emozionale "decisamente diverso rispetto al semplice
ascolto delle notizie al telegiornale", hanno commentato Lirutti
e Di Bert.
"Io ho 51 anni e ho sempre vissuto in pace", ha esordito il
presidente Bordin, osservando come per chi sta in Italia sia
"difficile persino rendersi conto di cosa significhi la guerra".
"Ma i vostri racconti - ha aggiunto il massimo rappresentante
dell'Assemblea legislativa - ci spingono a chiedere con ancora
più forza che questa assurda guerra finisca al più presto. Da
genitore mi fa rabbrividire sapere che tanti bambini hanno perso
i loro cari, i loro legami, i loro riferimenti quotidiani e la
loro serenità. Quanto sta accadendo è inaccettabile, segno che
purtroppo l'umanità ha imparato poco dal suo passato".
Il presidente ha accolto con favore l'iniziativa del soggiorno
estivo a Lignano e si è ripromesso di "andare a trovare i bambini
ucraini per portare loro il benvenuto del Consiglio regionale",
ringraziando di cuore "le associazioni e i tanti volontari che si
stanno impegnando a recapitare aiuti umanitari e solidarietà a
chi vive in guerra".
"Di sicuro - ha concluso Bordin - il Consiglio regionale non
mancherà di dare il suo contributo per promuovere una pace
duratura e stabile, anche supportando chi si sta adoperando per
aiutarvi: lo ribadisco a nome dell'intera Assemblea".
ACON/FA