Giuliani nel mondo: vicepresidente Consiglio Salvador (1)
16 Settembre 2010, ore 12:49
(ACON) Trieste, 16 set - DT/ET - "Siate i benvenuti in questo palazzo dell'Assemblea regionale del Friuli Venezia Giulia che ha l'onore di ospitare voi, i dirigenti dell'Associazione e gli altri esponenti del vostro sodalizio, oltre alla mostra sull'emigrazione giuliana dal significativo titolo: Con le nostre radici nel nuovo millennio".
Il vicepresidente del Consiglio regionale, Maurizio Salvador, ha così accolto l'Associazione Giuliani nel mondo, che celebra il suo quarantesimo anno di ininterrotta attività in tutti e cinque i continenti.
"Da parte mia - ha detto il vicepresidente - sono onorato di salutare ciascuno di voi che rappresentate i Circoli giuliani nel mondo e tramite voi, tutti i vostri associati. Siete i migliori ambasciatori del Friuli Venezia Giulia nel mondo e una preziosa risorsa culturale, sociale e anche economica.
"I vostri oltre sessanta circoli sparsi nei cinque continenti, che raggruppano emigranti triestini, goriziani, bisiachi, istriani, fiumani e dalmati sono, assieme alle associazioni delle altre nostre province, le ambasciate del Friuli Venezia Giulia in tante città del mondo e antenne sensibili della nostra vocazione all'internazionalizzazione. Questo, naturalmente in collaborazione e con il sostegno delle autorità diplomatiche dei luoghi in cui vivete, che rappresentano tutta l'Italia".
Secondo Salvador dunque, l'Italia intera dovrebbe prestare attenzione all'associazione, perché anche attraverso realtà simili si può far crescere il made in Italy, il turismo e soprattutto il prestigio dell'Italia all'estero.
"Purtroppo - ha lamentato il vicepresidente - i tagli alla spesa, inevitabili a causa della crisi ma che andavano fatti in modo diverso, stanno riducendo di molto le risorse statali a favore degli italiani nel mondo e questo rappresenta un grave problema per il futuro delle associazioni che operano nel settore dell'emigrazione, nonché per il mantenimento dei servizi a favore degli emigranti".
Il vicepresidente ha poi ricordato le prossime celebrazioni per i 150 anni dell'unità nazionale. "Questa dovrà essere un'occasione per poter parlare ai vecchi e ai nuovi italiani, a coloro che sono nati sul territorio nazionale da genitori non italiani e a chi, essendo nato in Italia, ha dovuto lasciare per scelta o per necessità il proprio Paese d'origine. Solo rivolgendoci ai vecchi e ai nuovi italiani potremo - ha detto Salvador - finalmente ritrovare il senso della nostra storia e delle nostre radici.
"Poiché da Paese di emigrazione siamo diventati in maniera rapidissima anche un Paese di immigrazione, ritengo utile che si recuperi la nostra matrice di emigranti e, a partire da questa, riflettere in maniera ragionata su una nuova politica basata sulla cittadinanza.
"La vostra emigrazione, Giuliani nel mondo, non è stata una scelta, è stata forzata dagli eventi bellici e da drammatiche scelte internazionali legate a dolorosi fatti storici del passato, che si evincono attraverso numerose e tragiche rappresentazioni fotografiche contenute nella vostra mostra.
"Lasciare la propria terra, i propri cari e i defunti, i beni materiali e immateriali, rappresenta sempre un motivo di sofferenza fisica e morale, soprattutto quando non si intravede un futuro certo e quando vi è la triste prospettiva di non poterci fare ritorno per lungo tempo o forse addirittura per sempre.
"Per quanti hanno sofferto l'esodo forzato dall'Istria e dalla Dalmazia e dal Fiumano la situazione è stata ancora più drammatica, perché coloro che hanno dovuto abbandonare tali terre italiane, si sono trovati in breve a essere stranieri in patria e subito dopo stranieri nei Paesi d'emigrazione. Questa doppia mortificazione ha rappresentato certamente una condizione di grande disagio che avete però saputo sopportare con dignità e con voglia di riscatto morale.
"Nel mondo avete poi saputo affermarvi in vari settori, divenendo imprenditori, politici, uomini di cultura, artisti e anche semplici lavoratori, certamente saldi e onesti, forti delle proprie radici, legati alle tradizioni, alla propria fede cristiana e soprattutto alla propria memoria.
"Di tutto questo vi diciamo grazie, ve lo dice il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e attraverso esso, l'intera popolazione della nostra Regione democraticamente rappresentata da questa Istituzione.
"Mantenete saldo il vostro legame con le terre d'origine, mantenetelo attraverso le vostre associazioni, che rappresentano l'unico strumento valido e mai superato, anche in tempi di informatizzazione, per garantire continuità nel conservare intensi rapporti con la Patria d'origine.
"Per tutti questi motivi mi complimento ancora una volta per i traguardi raggiunti e auguro un futuro ancora più intenso e foriero d'importanti risultati", ha concluso il proprio intervento il vicepresidente Salvador. Giuliani nel mondo: assessore Molinaro (2)
16 Settembre 2010, ore 12:49
(ACON) Trieste, 16 set - ET - "È una celebrazione che contiene un messaggio forte, che riguarda il futuro del Friuli Venezia Giulia"
L'assessore Roberto Molinaro ha così sintetizzato la volontà che muove l'azione della Regione nei confronti dell'Associazione Giuliani nel mondo, applaudendone la storia e l'attività, evidenziando che si tratta di uno dei più robusti e validi partner per la Regione, per quanto riguarda il rapporto che questa vuole mantenere e coltivare con i corregionali all'estero.
"Il fatto che questa importante celebrazione venga svolta in Consiglio regionale è - ha sottolineato l'assessore - un chiaro segno dell'attenzione dell'Istituzione per i corregionali nel mondo. Questo anniversario è un'occasione per guardare, partendo dalla memoria, al futuro.
"Il quarantennale ci sollecita ad avere un senso forte della storia. La migrazione è legata a vicende tragiche e se oggi ci apprestiamo a festeggiare il 150° dell'unità d'Italia è anche grazie a chi ha vissuto quei momenti. Ma un ulteriore aspetto connota questa manifestazione, la forte consapevolezza che stiamo guardando non solo al passato, ma anche all'oggi e al domani del Paese.
"Guardando avanti - ha spiegato Molinaro - dobbiamo mettere a fuoco cosa significhi avere nei cinque continenti corregionali che ammontano al doppio dell'attuale popolazione della regione. Questa presenza è indubbiamente una grandissima opportunità, non solo per le Istituzioni, ma soprattutto per l'intero sistema regionale, l'economia, il mondo della cultura e della ricerca. È una possibilità molto importante, un tramite che ci consente di dialogare con il mondo. Se così non fosse, se questa opportunità non fosse colta in tutta la sua potenzialità, perderemmo un'importante dimensione di questa presenza all'estero. Il processo di globalizzazione ci sollecita a far diventare i nostri corregionali e le associazioni a loro correlate una risorsa, un'opportunità in più. La memoria così si trasforma e diviene un inizio".
Molinaro ha chiesto ai corregionali che vivono all'estero di voler riconoscere il Friuli Venezia Giulia come una parte d'Italia che vuole fortemente essere europea. "La nostra regione è un importante porta dell'Europa, che vuole aprirsi anche oltre, a tutti i continenti.
"Tenendo a mente a questa volontà, la priorità diventa coinvolgere i giovani, sfruttando la loro grande disponibilità a muoversi per far loro conoscere il luogo delle loro radici e diventarne poi i migliori ambasciatori", ha concluso Molinaro. Giuliani nel mondo: i vertici dell'Associazione (3)
16 Settembre 2010, ore 12:49
(ACON) Trieste, 16 set - DT/ET - "Il 16 maggio 1970, per iniziativa dei soci fondatori, i Comuni e le Province di Trieste e Gorizia, nasceva l'Associazione Giuliani nel mondo, insostituibile raccordo tra il Friuli Venezia Giulia e una sessantina tra circoli, club, sodalizi che raggruppano emigranti triestini, goriziani, bisiachi, istriani, fiumani e dalmati. Innumerevoli i convegni, gli incontri, i raduni, i seminari di studio, le mostre, e le manifestazioni corali e musicali, organizzate dall'Associazione. Emigranti che provengono da Australia, Brasile, Cile, Uruguay, Venezuela, Canada, Stati Uniiti, Cina e Sudafrica, e da altri Paesi europei nonché da altre regioni italiane".
Dario Locchi, presidente dell'Associazione, ha ricordato come queste persone costituiscano un'altra Trieste e un'altra Gorizia, un'altra Venezia Giulia fuori dai confini della regione e dell'Italia, e anche se è difficile stabilire quanti giuliani risiedano all'estero, è possibile supporre che tra emigrati diretti e discendenti, ci siano oltre 150 mila persone sparse in tutto il mondo.
"Un'importante occasione per rinsaldare i vincoli con i giuliani all'estero, il quarantennale serve anche a ricordare le dolorose vicende dello scorso secolo in cui i giuliani sono stati costretti a emigrare per le vie del modo: la nostra - ha detto LOcchi - è stata un'emigrazione diversa da quella delle altre regioni perché non determinata dalla necessità di sfuggire dalla miseria, ma piuttosto dalle travagliate vicende storico-politiche che hanno interessato i territori dell'ex Jugoslavia, anche nel successivo Dopoguerra. A questo abbiamo voluto dedicare la mostra che inauguriamo in Consiglio e il volume, entrambi curati dal presidente onorario dell'Associazione Dario Rinaldi.
"I giuliani che operano nel mondo - ha continuato Locchi - sono potenziali risorse per Trieste, Gorizia e per la regione, e come tali vanno adeguatamente valorizzati. A tal proposito ricordo che la legge sui corregionali all'estero dice che la Regione promuove il coinvolgimento delle comunità dei corregionali all'estero nelle attività di promozione economica e culturale del Friuli Venezia Giulia: non possiamo non rilevare che questa parte della norma deve essere concretamente attuata, o forse riscritta individuando un più efficace rapporto tra Regione, categorie economiche e associazioni dei corregionali all'estero.
"I giovani, il futuro delle nostre associazioni, rappresentano anche un avamposto indispensabile per il ruolo internazionale della nostra regione. Tra loro c'è un interesse a scoprire le radici e noi facciamo comprendere loro come poter avere la doppia cittadinanza sia un'opportunità in più da sfruttare per loro vita futura".
Locchi ha evidenziato come l'Associazione si occupi da tempo delle nuove generazioni di corregionali organizzando convegni e stage e un importante appuntamento si svolgerà l'anno prossimo quando ci sarà il convegno continentale dei giovani del Nord America. "Riteniamo - ha concluso - che la Regione debba coinvolgere sempre più le comunità dei corregionali all'estero in quella rete di relazioni indispensabili per il ruolo internazionale che essa vuole svolgere".
"Ierimo, semo e saremo".
Una sintesi estremamente efficace della decisa volontà di mantenere vive le proprie radici è contenuta nello slogan che il presidente onorario, Dario Rinaldi, ha utilizzato per evidenziare la forte coscienza delle proprie radici che le comunità giuliane all'estero mantengono viva.
Citando Italo Calvino - "La memoria conta veramente, per gli individui, le collettività, le civiltà, solo se tiene insieme l'impronta del passato e il progetto del futuro, se permette di fare senza dimenticare quel che si voleva fare, di diventare senza smettere di essere, di essere senza smettere di diventare" - Rinaldi ha spiegato il perché della mostra che dal 2004 sta facendo il giro del mondo.
"Con le nostre radici nel nuovo Millennio, parla di passato, parla dell'impegno per la conservazione, parla di presente proseguire nel rapporto con le terre d'origine, parla di futuro dei giovani".
Sono i quattro percorsi della mostra a evidenziare tutto ciò: i pannelli dedicati alle cause delle varie ondate di emigrazione, quelli sull'inserimento nelle nuove realtà, il distacco e la presenza dell'Associazione nel mondo.
"La mostra - ha ancora detto il presidente onorario - parla di passato, del dovere della memoria, parla di radici ed è stata vista da circa 30mila persone. È partita da Trieste nel 2004, poi è andata in Australia, Canada, Sud Africa e Argentina, è stata esposta a New York e Newark, è andata in Canada, Cile, Brasile, passando anche per il Parlamento a Roma. È un evento - ha concluso Rinaldi - che ha invitato le persone a riflettere e condividere".
I presidenti Locchi e Rinaldi hanno donato al vicepresidente del Consiglio regionale Maurizio Salvador e all'assessore Roberto Molinaro la medaglia coniata dall'Associazione per l'occasione del quarantesimo anniversario, oltre al volume "Giuliani nel mondo - Con le nostre radici verso il futuro".