(ACON) Trieste, 22 apr - "La necessità di fonti rinnovabili è
un presupposto innegabile, ma senza un Governo serio del
territorio diventano inevitabili i contrasti che vediamo ormai in
diverse zone del Friuli. Dopo anni di attesa, la Regione ha dato
vita a una norma carente che non fissa adeguati paletti e che sta
creando conflitti sui territori".
Lo ha detto, in una nota, il consigliere regionale Massimiliano
Pozzo (Pd) che oggi, insieme al vicesindaco di Udine e
responsabile enti locali del Pd Fvg, Alessandro Venanzi, al
sindaco di Pradamano, Enrico Mossenta, al segretario provinciale
del Pd di Udine, Luca Braidotti, e al consigliere comunale di
Martignacco Roberto Busolini, ha preso parte a una conferenza
stampa nella sede del Consiglio regionale a Udine, nel corso
della quale si è fatto il punto sulla situazione degli impianti
fotovoltaici e agrivoltaici nell'area dell'hinterland udinese.
"Il Friuli Venezia Giulia, così come il resto del Paese, ha
bisogno delle fonti rinnovabili, siano esse fotovoltaico o
biometano, sia per la dipendenza energetica, vista la presenza di
imprese energivore, sia e soprattutto perché abbiamo le bollette
più care rispetto ad altri Paesi europei", ha ribadito Pozzo
ricordando però i "contrasti che si stanno diffondendo a partire
dalla Bassa Friulana fino all'hinterland udinese su cui oggi,
grazie a Venanzi e Mossenta, abbiamo fatto un focus. Il caso di
Pradamano è emblematico per il fotovoltaico, con l'esplosione di
richieste che farà raggiungere al Comune alle porte di Udine la
cifra record di circa 145 ettari complessivi, pari a quasi il 25
per cento del suolo agricolo comunale".
"Poi c'è il tema del biometano tra Tavagnacco e Pagnacco, dove -
rincara il dem - si è creata una situazione molto difficile e
pesante, con un progetto decisamente contrastato dalla
popolazione. Anche su questo, in occasione della discussione
della legge regionale sulle fonti rinnovabili il gruppo del Pd
aveva posto l'attenzione sulla necessità di fissare dei paletti
sulla distanza dai centri abitati, cosa che poi non è stata
fatta".
Di progetti in corso, conclude Pozzo, "ce ne sono diversi, come
quello di Pasian di Prato, riguardante un impianto di accumulo di
energia che è stato autorizzato dal ministero e richiede puntuali
verifiche a livello di sicurezza. Queste e altre situazione vanno
gestite, cosa che la norma da poco approvata dal Consiglio
regionale sta dimostrando di non riuscire a fare".
ACON/COM/rcm