(ACON) Trieste, 18 apr - "Sconvolgente e drammatico quanto
avvenuto a Udine. Una donna è stata uccisa in modo brutale
dall'ex marito, per inciso non italiano, che non doveva nemmeno
avvicinarsi a lei. Questo episodio sanguinoso certifica il
fallimento del braccialetto elettronico come misura contenitiva
per le persone in detenzione domiciliare e dimostra quanto sia
urgente procedere con una riforma della giustizia".
Roberto Novelli, consigliere regionale di Forza Italia, esordisce
così in una nota esprimendo "rabbia e dolore, oltre che vicinanza
alla famiglia della vittima" e aggiunge che "accanto alle
considerazioni sul caso specifico, dobbiamo essere in grado di
fare una valutazione complessiva. Primo: mai minimizzare,
sottovalutare o trascurare segnali potenzialmente allarmanti.
Anche un semplice gesto che possa essere riconducibile a una
forma di violenza, psicologica o fisica, deve essere valutato con
grande lucidità. La violenza sulle donne costituisce un problema
culturale che rappresenta una piaga sociale su cui dobbiamo
lavorare in modo più incisivo, non solo sulla prevenzione, ma
anche su punizioni eque e severe per i violenti. E qui si passa
al grande tema delle carceri".
"Se negli Usa ci sono 300 milioni di abitanti e un milione di
posti nelle carceri - continua l'esponente forzista -, in Italia
abbiamo 60 milioni di abitanti e solo 50 mila posti. Questa
situazione genera due problemi: le carceri sovraffollate e gli
arresti domiciliari che, troppo spesso, risultano non efficaci.
Potrei aggiungere che il quadro, già precario, è aggravato dalla
presenza di troppi immigrati che delinquono, ma il nodo della
giustizia non riguarda solo i migranti, è un grande tema
irrisolto della politica italiana".
"Abbiamo caserme dismesse nel nostro territorio- aggiunge Novelli
-. Ribadisco la mia idea: servono strutture per contenere
personaggi violenti e non compatibili con le nostre leggi e la
nostra cultura".
Novelli, infine, ricorda di essere stato "il primo firmatario
della proposta di modifica alla legge regionale 17/2000 che ha
introdotto interventi mirati al recupero e all'accompagnamento
degli uomini maltrattanti, allo scopo di evitare o, quantomeno,
arginare i casi di recidiva che sono purtroppo ancora troppo
frequenti".
ACON/COM/sm