(ACON) Trieste, 17 apr - Sono state approvate all'unanimità
dall'Aula le due mozioni in tema di contrasto all'inquinamento da
sostanze perfluoroalchiliche, meglio conosciute come Pfas, che
vedevano come prime firmatarie Serena Pellegrino (Avs) e Giulia
Massolino (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg).
"Sul piano normativo - ha detto Pellegrino illustrando la sua
mozione - si sta facendo ancora troppo poco, nonostante le
evidenze scientifiche che tali sostanze siano letali per la
salute umana. La mozione si colloca in un contesto molto
dinamico: il 21 marzo è stato, infatti, trasmesso al Senato un
decreto legislativo, elaborato dal ministero della Salute con il
supporto tecnico-scientifico dell'Istituto superiore di sanità.
L'articolato del decreto specifica che sono le Regioni e le
Province autonome le autorità ambientali in capo alle quali
sussiste la responsabilità di adottare, con ogni tempestività, e
comunque non oltre il 12 gennaio 2026, le misure necessarie a
garantire che le acque destinate al consumo umano soddisfino i
previsti valori di parametro dei Pfas".
"Il decreto - ha spiegato ancora Pellegrino - abbassa i limiti
Pfas per la presenza nelle acque potabili a 20 nanogrammi per
litro e introduce parametri, seppur troppo poco restrittivi, per
il Tfa che si caratterizza per la spaventosa capacità di
persistere e diffondersi ovunque, anche lontanissimo dal sito
origine dell'inquinamento. In attesa delle conclusioni dell'iter
legislativo, va detto che si poteva fare meglio abbassando i
limiti a 4 nanogrammi come hanno fatto gli Usa o a 2 nanogrammi,
come ha fatto la Svezia". "La Regione Fvg - ha aggiunto
l'esponente di Opposizione - può fare la sua parte e pretendere
il cosiddetto zero tecnico, peraltro già raccomandato dall'Ispra".
Non diversa la posizione di Giulia Massolino che ha ricordato
come "la Francia abbia approvato a larga maggioranza una legge
sui Pfas che dal primo gennaio 2026 ne vieterà l'impiego per la
produzione, l'importazione, l'esportazione e la
commercializzazione in diverse categorie di merci, divieto esteso
a qualsiasi prodotto tessile dal 2030". "In Veneto - ha detto
ancora l'esponente autonomista - il Pfas ha causato danni
ingenti. Non aspettiamo di trovarci in una situazione simile".
La richiesta avanzata dalle consigliere nelle due mozioni era
dunque quella di agire tempestivamente, con misure ad hoc.
Mozioni che sono state accolte favorevolmente da tutta l'Aula,
dopo che nel corso della discussione erano state apportate
modifiche trasversalmente condivise tra i gruppi politici.
Nello specifico, dunque, le mozioni impegnano la Regione "ad
effettuare uno studio coordinato sull'utilizzo agronomico dei
fanghi di depurazione che integri gli esiti della ricerca dei
Pfas, Pfos e Pfoa sui corpi idrici superficiali e sotterranei,
utilizzati anche ad uso potabile con lo scopo di eseguire
monitoraggi per rilevare la presenza delle sostanze per e
polifluoro alchiliche; ad introdurre nelle imprese alimentari che
dispongono di approvvigionamento idrico autonomo percorsi
informativi sui rischi derivanti dall'uso di sostanze contenenti
Pfas negli alimenti; a procedere durante le visite ispettive Aia
all'effettuazione di interviste ai gestori sulla presenza e
utilizzo di tali sostante nel loro processo produttivo, nonché ad
aggiornare costantemente i dati dei monitoraggi eseguiti per i
piani di tutela delle acque e dare un proprio contributo a
livello nazionale sul recepimento delle direttive europee in
materia".
"Alle mozioni sono state apportate modifiche sostanziali - ha
spiegato Lucia Buna (Lega) prima firmataria dell'emendamento
sostitutivo alla mozione di Pellegrino - affinchè il tema Pfas
sia affrontato con responsabilità e ci siano nuovi controlli
sugli inquinanti che possono insediarsi nelle falde acquifere.
Questo è un tema molto sentito per il nostro territorio, pur non
essendo il Fvg in una fase emergenziale". Medesima l'opinione di
Markus Maurmair (FdI), firmatario dell'emendamento sostitutivo
alla mozione Massolino.
Da parte sua, Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha sottolineato
"la necessità di monitorare anche altre tipologie di sostanze
artificiali che potrebbero avere conseguenze nocive sulla
salute", mentre Rosaria Capozzi (M5S) ha ricordato che
"un'inchiesta di Le Monde evidenziava la presenza di Pfas a
Premariacco e Porcia e in altre località del Fvg" e che dunque "è
bene che la Regione mantenga alta l'attenzione sul tema".
Per Laura Fasiolo (Pd) "si tratta di un'operazione di civiltà che
mette il Fvg al passo con altri Paesi europei e altre Regioni
italiane, come Umbria e Veneto".
ACON/SM-fa