(ACON) Trieste, 17 apr - "Solo vaghezza sugli intenti politici
della direzione centrale Difesa dell'ambiente e molti tecnicismi
amministrativi nella risposta dell'assessore Scoccimarro
all'interrogazione con cui oggi in Consiglio regionale ho
rappresentato il bisogno di ascolto e risposta delle istanze
della cittadinanza e degli enti locali sui prevedibili impatti
ambientali dell'impianto che si vuole installare a Pagnacco, sui
rischi per la salute pubblica, sulle ricadute negative sulle aree
residenziali e delle attività produttive".
Lo dichiara, in una nota, la consigliera regionale Serena
Pellegrino di Alleanza Verdi Sinistra.
"In sostanza - spiega Pellegrino - le preoccupazioni e la volontà
dei cittadini del territorio dovranno per ora essere
rappresentate nelle dichiarazioni di dissenso dei Comuni in
conferenza di servizi, per ora blindata all'interno di un
procedimento estremamente semplificato: la politica, per tema di
interferire con i meccanismi amministrativi, tace. Ma oggi
sarebbe bastato riconoscere che c'è consapevolezza, nei banchi
della Giunta, sul fatto che un impianto a biogas, che utilizzerà
anche effluenti degli allevamenti zootecnici insieme a svariate
tonnellate giornaliere di materiale cerealicolo, paglia e siero,
avrà un impatto nell'ambiente, impegnerà in maniera pesante la
viabilità locale vista la distanza con i produttori delle materie
prime da utilizzare, coinvolgerà con le proprie emissioni e
scarichi le aree residenziali, quelle commerciali e quelle
produttive".
"Produrre energie rinnovabili da biogas - continua la
vicepresidente della IV Commissione -, in termini di interferenze
emissive e inquinanti, quotidiane e costanti, con l'ambiente e
con le comunità che vivono e lavorano nell'area, seppur previsto
in un'area astrattamente idonea, è ben diverso dal fotovoltaico,
e su questo progetto la direzione Difesa dell'ambiente avrebbe
potuto cominciare a concretizzare l'ordine del giorno, approvato
dal Consiglio, che ha impegnato la Giunta a prevedere il
coinvolgimento delle comunità interessate".
"Il fatto di aver sottaciuto da parte dei proponenti, dei
professionisti, ma soprattutto della Giunta regionale, il
progetto di questo impianto denota una cosa: il progetto non può
che essere fortemente impattante, perché in caso contrario ci
sarebbero state tutte le ragioni per darne ampiamente notizia -
sottolinea l'esponente delle Opposizioni -. La questione del
progetto di Pagnacco, sullo sfondo del procedimento
amministrativo che procede secondo le regole stringenti stabilite
dalle norme, è una questione politica e, come è accaduto per
l'acciaieria in laguna, deve essere risolta dalla politica".
"Intendo dire che credo ci siano i margini di intervento della
politica regionale per la salute dei cittadini e per il bene
dell'ambiente: auspico che la prudenza della nuova legge sulle
localizzazioni degli impianti a fonte rinnovabili, deficitaria di
quelle specifiche linee guida per gli impianti a biogas per la
produzione di elettricità o biometano, si accompagni a più
coraggiose consapevolezze sulla necessità di assicurare certezze
di rispetto e sicurezza per la popolazione", conclude la nota.
ACON/COM/mv