(ACON) Trieste, 15 apr - - "Quando i numeri non piacciono e non
sostengono la narrazione della Destra, che continua a creare
paura e diffidenza nei cittadini, allora si dice che non
convincono. Troppo facile così".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Manuela Celotti
(Pd), replicando alle affermazioni del consigliere regionale
Roberto Novelli (Forza Italia) riguardo ai risultati del report
"Il diritto d'asilo 2024" della Fondazione Migrantes.
"Le persone immigrate che il consigliere Novelli incontra per
strada, visto il basso numero di richiedenti asilo in rapporto
alla popolazione, sono forse semplicemente persone regolarmente
presenti, arrivate con le quote, con permessi di lavoro, o
attraverso i ricongiungimenti familiari. Ma evidentemente fa più
gioco continuare a dire che sono tutti irregolari e delinquenti"
- commenta Celotti.
"Quello creato dalla Destra - afferma l'esponente dem - è
semplicemente un circolo vizioso: si tagliano i fondi per
l'integrazione, aumenta la marginalità sociale delle persone
immigrate, o comunque non si risolve, e così la Destra può
gridare ai problemi e continuare a dire che bisogna bloccare gli
arrivi. Inutile continuare a sollevare i problemi in modo
pretestuoso se poi ci si guarda bene dal risolverli".
"I dati sui pochissimi posti del sistema di accoglienza e
integrazione in una Regione che è porta di ingresso in Italia
dalla rotta balcanica, sono davvero emblematici. Vogliamo
continuare ad accusare di mancata volontà di integrazione le
persone in strada in attesa di presentare domanda di asilo, così
come quelle che escono da percorsi di accoglienza realizzati in
strutture provvisorie o straordinarie a grande concentrazione,
come è ad esempio la Cavarzerani? Vogliamo continuare a
generalizzare i comportamenti devianti perché così è facile
creare paura e poi consenso?" - si chiede Celotti.
"La verità - continua la consigliera - è che in questa regione,
che è fanalino di coda per natalità e vince il premio per
l'invecchiamento della popolazione, una regione dove il mondo
economico chiede con chiarezza alla politica di ragionare in
termini realistici e non ideologici per contrastare il gravissimo
problema della mancanza di personale in moltissimi settori
produttivi e dei servizi, non riusciamo nemmeno a tenere sul
territorio le persone richiedenti asilo che ospitiamo per un anno
o più, perché non siamo capaci di creare le condizioni perché
decidano di fermarsi in Fvg a lavorare nelle nostre aziende, e mi
riferisco alla mancanza totale di una politica sulla casa e alla
gestione ancora fortemente discriminante delle misure sociali
legate agli anni di residenza. Molti di quelli che arrivano se ne
vanno, e con loro l'investimento che il sistema Paese ha fatto in
termini di cure sanitarie, alfabetizzazione e in alcuni casi,
troppo pochi, di formazione lavorativa".
"E per chiarezza - conclude Celotti - vorrei dire al collega
Novelli che esiste in realtà una conclusione diversa, perché le
persone immigrate che incontra per strada, visto il basso numero
di richiedenti asilo in rapporto alla popolazione, sono forse
semplicemente persone regolarmente presenti, arrivate con le
quote, con permessi di lavoro, o attraverso i ricongiungimenti
familiari. Ma evidentemente fa più gioco continuare a dire che
sono tutti irregolari e delinquenti".
ACON/COM/sm