(ACON) Trieste, 15 apr - "Con il nuovo regolamento, Interporto
di Cervignano viene di fatto commissariato. A nulla servono le
garanzie di autonomia scritte in ogni articolo, perché il nuovo
testo interviene non solo nell'indicazione delle linee
strategiche (piani industriali, strategici, budget annuali e
pluriennali), ruolo che una capogruppo deve dare alle società
controllate, ma di fatto commissaria tutte le funzioni aziendali".
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Francesco
Martines (Pd), commentando la notizia che il gruppo Interporto di
Trieste ha approvato il nuovo regolamento, sul quale ha
presentato un'interrogazione alla Giunta Regionale per chiedere
se la Regione ne era a conoscenza, cosa ritiene utile fare
l'esecutivo a fronte del "commissariamento" e se intende chiedere
alla controllante di ritirare questo documento, per una futura
condivisone con Regione e società controllate.
"Con il nuovo regolamento del Gruppo Interporto di Trieste
approvato, Cervignano viene dunque commissariata sull'attività
degli organi societari e flussi informativi, attività
commerciale, attività di comunicazione, promozione e marketing,
servizi svolti in outsourcing della holding, accordi
contrattuali, attività deliberativa, costante aggiornamento
dell'andamento economico e gestionale, nonché sull'assetto
organizzativo".
A questo punto, continua Martines, "forse era più onesto e più
trasparente fare una fusione per incorporazione, oppure far
diventare l'Interporto di Cervignano una divisione aziendale,
visti gli spazi ristretti nell'operatività che il personale
dedicato e la governance hanno". E ancora, si chiede Martines,
"con quali motivazioni possono operare in un tale contesto gli
organi sociali e i dirigenti, quando per ogni minimo atto
aziendale devono chiedere l'autorizzazione alla capogruppo?".
Chiaramente, conclude, "nella Bassa Friulana, dove l'Interporto
ha un ruolo strategico importante nel mondo della logistica,
magari per accogliere in futuro anche un nuovo polo logistico,
viste le grandi distese di aree inutilizzate e per un
collegamento diretto con la rete ferroviaria, questo regolamento
viene vissuto giustamente come un voler togliere ancora una volta
potere decisionale alle realtà economiche del Friuli, le quali
hanno la necessità di esprimere al meglio le loro potenzialità,
senza dover dipendere sempre dalle decisioni che maturano in area
triestina".
ACON/COM/fa