A PORDENONE TONDO AUSPICA LEGGE SUI TALENTI

Pordenone, 06, set - Dopo la legge sull'innovazione ''fatta durante la mia precedente presidenza, ripresa e irrobustita dalla Giunta Illy e ora da noi ulteriormente ampliata, segno concreto che le cose valide trovano consenso e continuità fra chi amministra, ora è venuto il momento di trovare la stessa unità d'intenti per pensare a una 'legge sui talenti' per dare ai giovani la possibilità di dare concretezza alle loro idee nuove''. L'auspicio è del presidente della Regione Renzo Tondo a conclusione dell'incontro su ''Un patto territoriale per lo sviluppo: aumentare l'attrattività e la competitività del territorio'' svoltosi oggi alla Fiera di Pordenone in quella ''Fabbrica delle Idee'' voluta dalla Provincia del Friuli Occidentale proprio per dare modo alle varie componenti della società di confrontarsi, di proporre e di elaborare idee per un nuovo modello di sviluppo. All'incontro il presidente Tondo era accompagnato dal vicepresidente Luca Ciriani e da diversi consiglieri regionali. Come emerso dai vari interventi - del presidente della Provincia Alessandro Ciriani, dell'assessore provinciale all'Innovazione Giuseppe Pedicini, del sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello, del vicepresidente e dell'amministratore delegato di Pordenone Fiere, Guido Pedrazzoli e Alessandro Zanetti, dei presidenti di Camera di Commercio Giovanni Pavan, di Informest Silvia Acerbi, di Unindustria Maurizio Cini, del Polo Tecnologico Michelangelo Agrusti, e della preside dell'Istituto Tecnico Superiore ''Kennedy'' Adriana Sonego - Pordenone è sempre stata territorio ricco di risorse, di idee, di menti brillanti. All'avanguardia nella tecnologia e nella meccanica, ha saputo porsi come polo forte del nord-est fino all'arrivo della crisi. Tutte queste potenzialità sono però oggi ancora intatte, manca solo la forza per farle fruttare. Il ''Patto per lo sviluppo'' che è stato proposto mira perciò a riunire i principali protagonisti della vita istituzionale ed economico-produttiva del territorio per muoversi tutti insieme verso un obiettivo unico e condiviso che persegua lo sviluppo e la competitività del territorio. Ciò attraverso una molteplicità di progetti con diverse finalità e rivolti a differenti referenti. La somma dei progetti realizzati svilupperà dunque un processo di ripresa a tutto tondo, dato da una sinergia di forze che fanno confluire le loro energie in un'unica direzione. Tali progetti hanno come pilastri l'innovazione, il sistema finanziario, la pubblica amministrazione. Nel trarre le conclusioni il presidente Tondo ha detto che non ha molto senso chiedersi oggi se ''la crisi sia finita o a che punto essa sia; ha molto più senso capire come prepararsi a quella fine e cosa faremo dopo. Ovvero capire se abbiamo gli strumenti per reggere i cambiamenti che ci saranno''. Da parte sua la Regione ha prima di tutto operato - e in momenti in cui la crisi non era ancora conclamata - per contenere il debito di bilancio, ''una scelta lungimirante viste le difficoltà venute subito dopo e condivise, secondo un sondaggio, da concittadini e imprese: segno che la nostra gente sa rinunciare a un vantaggio immediato sapendo guardare al futuro''. In secondo luogo, scoppiata la crisi, la Regione ha operato con ''provvedimenti tampone'': ammortizzatori sociali, politica delle entrate, provvedimenti anticrisi; ''ma ha anche sviluppato una politica delle infrastrutture - ha affermato Tondo - per dare al sistema economico e ai cittadini sistemi di trasporto più moderni''. Infine vi è il processo di sburocratizzazione e di semplificazione richiesto dal sistema imprenditoriale. ''Più semplice a dirsi che a farsi - ha ammesso il presidente - perché troppo spesso l'eccesso di garantismo e di burocrazia non fanno raggiungere il risultato cercato, ma il suo contrario: un esempio è la normativa sulla sicurezza sul lavoro''. Insomma, per il presidente, ''il cambiamento deve essere la nostra parola d'ordine in ogni contesto: il cambiamento va affrontato e gestito, non subìto. Devono cambiare le istituzioni e la politica per non disperdere le grandi opportunità che ci vengono dai valori della nostra gente, dalla posizione geografica favorevole ai mercati, dalla capacità di offrire qualità''. Ma il cambiamento deve riguardare anche la capacità di saper cogliere e valorizzare ciò in cui ogni territorio del Friuli Venezia Giulia è leader, senza la paura di perdere qualche ente: siamo piccoli e bastano una fiera, una camera di commercio, ecc. ''A me interessa la politica del contenuto, non quella del contenitore e Pordenone è leader nella produttività e nell'innovazione''. ''Finora abbiamo fatto politiche di difesa - ha concluso il presidente - ora dobbiamo dare politiche attive nel turismo, nell'agroalimentare, nelle infrastrutture, nell'innovazione. Per questo ci piace questa 'Arena delle idee', ma l'auspicio è che essa diventi la fabbrica dei talenti e spero che tutte le forze politiche in Consiglio regionale si impegnino per una legge sui talenti per dare opportunità alle giovani generazioni''. ARC/NNa