Protez. civile: Regione, patto Gect Euregio aumenta livelli sicurezza

Firmato a Venezia il protocollo che punta a potenziare le connessioni tra i centri operativi di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia Venezia, 11 apr - La firma del protocollo in materia di Protezione civile nell'ambito del Gect Euregio senza confini rafforza la collaborazione fra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia, mettendo a fattore comune le migliori esperienze maturate in ambito formativo, dell'innovazione tecnologica e delle buone pratiche. Questo, in sintesi, il concetto espresso dall'assessore regionale alla Protezione civile che oggi a Venezia ha preso parte alla firma del protocollo, avvenuta a conclusione dell'assemblea del Gect Euregio senza confini. Questo accordo - il primo a livello europeo - aumenta le già elevate condizioni di sicurezza garantite oggi ai cittadini, consentendo il trasferimento diretto dalle diverse celle ai Numeri unici delle tre regioni. Una procedura che, mettendo in connessione i centri operativi, permetterà di accelerare e rendere più efficaci gli interventi sul territorio. Il documento contempla anche le coperture assicurative legate alle attività dei volontari riguardanti tutte le esercitazioni di prevenzione e i percorsi di formazione. Si tratta di uno sforzo importante a sostegno di tutti gli operatori di Protezione civile. Alla base di questa iniziativa la consapevolezza che, in situazioni di emergenza, l'assistenza reciproca debba essere quanto mai tempestiva, partendo proprio dalla cooperazione transfrontaliera nei settori della Protezione civile e del 112 Numero unico per le emergenza (Nue). L'accordo contempla le attività di previsione e di prevenzione di eventi calamitosi, lo scambio di dati in tempo reale, la condivisione di informazioni, l'assistenza reciproca e il coordinamento dei soccorsi alle popolazioni colpite. Sulla base di questo protocollo le tre Regioni daranno vita a un sistema informatico che possa automaticamente condividere le informazioni inerenti le criticità manifestatesi nei rispettivi territori, con la possibilità di richiesta di supporto e di comunicazione delle risorse - umane e materiali - disponibili e della definizione delle missioni assegnate alle squadre di soccorso. Nel corso dell'iniziativa è stato anche ricordato il momento particolare vissuto dal sistema di Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, alla luce del rinvio a giudizio del sindaco di Preone e di un coordinatore locale con l'accusa di omicidio colposo per la morte di un volontario a causa del crollo di un albero. Per la Giunta regionale, senza mettere in discussione l'operato della magistratura, va fatta chiarezza su alcuni provvedimenti normativi riguardanti la responsabilità dei volontari, persone che si mettono in gioco per puro spirito di generosità per il bene comune. ARC/RT/al