Le linee strategiche su welfare e innovazione sociale illustrate
al congresso Femca Cisl
Fiume Veneto, 10 apr - Patti territoriali tra imprese e
organizzazioni sindacali, favoriti e incentivati dalla Regione,
in grado di mettere a disposizione risorse e servizi per
contrastare la perdita di potere d'acquisto dei lavoratori.
Politiche di welfare, che puntino a un'innovazione sociale capace
di trattenere talenti e attrarre competenze garantendo l'accesso
al lavoro in particolare per giovani e donne, oltre a percorsi di
formazione, per tutte le fasce di età, che siano integrati e
rispondenti alle esigenze delle imprese a fronte della non
semplice ricerca di capitale umano.
Sono queste alcune delle linee strategiche della Regione per
promuovere politiche efficaci per lo sviluppo del Friuli Venezia
Giulia. Le principali azioni che l'Amministrazione sta mettendo
in campo sono state illustrate dall'assessore regionale al Lavoro
e formazione, oggi pomeriggio a Fiume Veneto, durante i lavori
del quarto congresso regionale della Femca, la Federazione
dell'energia, moda, chimica e affini della Cisl, dal titolo "Le
parole del cambiamento: partecipazione, competenza, sicurezza e
coraggio".
Sottolineando come la Regione crede molto nel valore dei corpi
intermedi e nella rappresentanza per i lavoratori, l'assessore ha
evidenziato come i principali dati sul lavoro in Friuli Venezia
Giulia - tasso di occupazione al 70%, con un deciso incremento
dell'occupazione femminile negli ultimi anni, e disoccupazione
ridotta al 4,3% - mostrino una situazione positiva, che però deve
fare i conti con alcune sfide cruciali per il futuro se si vuole
garantire la sostenibilità del sistema produttivo.
Negli ultimi dieci anni in regione, è stato osservato, si sono
registrate 56mila unità di forza lavoro in meno, 67mila over-65
in più e ogni anno 3.500 bambini nati in meno. È rispetto a
questi fenomeni, ha ribadito l'esponente della Giunta, che stanno
cambiando non solo il mondo del lavoro ma anche la società che è
necessario mettere in atto politiche efficaci che li governino.
L'esponente della Giunta ha poi evidenziato l'impegno concreto
dell'Amministrazione regionale anche sul tema dell'ingresso e
della sicurezza contrattuale dei giovani nel mondo del lavoro. Ma
la sfida più importante, è stato rimarcato, è legata a un dato
che deve impegnare tutti: sempre negli ultimi 10 anni ottomila
giovani diplomati e laureati hanno lasciato la regione. Scelte
legate, in particolare, a salari bassi e contratti provvisori.
Agire su questi fattori, ha evidenziato l'esponente
dell'Esecutivo, è fondamentale per trattenere e attrarre nel
territorio le giovani generazioni, in un contesto in cui il
sistema produttivo fatica a trovare competenze.
L'assessore, infine, riprendendo il tema del congresso, ha
ribadito che il cambiamento profondo in atto nel mondo del lavoro
lo si affronta con il concorso di tutti: amministratori pubblici,
sindacati, categorie produttive e singoli imprenditori. I piani
industriali, e di conseguenza le innovazioni nel welfare
soprattutto a fronte del calo demografico, devono basarsi sulla
programmazione del capitale umano: le competenze sono difficili
da trovare, per questo vanno attratte, formate e valorizzate.
ARC/LIS/pph