Domiciliarità: richieste Cisl-Pensionati condivise dalla Regione

Cervignano, 9 apr - Il tema della non autosufficienza è il problema più importante da affrontare all'interno del grande quadro delle risposte ai bisogni di salute: ad oggi il Friuli Venezia Giulia è già la regione più vecchia d'Italia, ma tra soli 20 anni un cittadino su due della regione avrà superato i 65 anni d'età e, sebbene questo sia spesso considerato un tema di secondo piano, giova ricordare che in Friuli Venezia Giulia il sistema della non autosufficienza ha tre volte i posti letto degli ospedali. È il concetto espresso in sintesi dall'assessore regionale alla Salute e Politiche sociali al 12mo congresso della Federazione nazionale pensionati Cisl Fvg in svolgimento oggi e domani a Cervignano con circa un centinaio di delegati presenti per rinnovare le cariche. Introdotto dal segretario uscente Luciano Bordin, l'assessore ha ringraziato la Fnp Cisl Fvg per aver posto il tema della gestione della non autosufficienza degli anziani al centro dei lavori della tavola rotonda introduttiva al congresso ieri e della giornata introduttiva. La Regione ha condiviso l'impostazione del sindacato secondo cui oltre a garantire i posti letto nelle strutture dedicate, si deve scommettere con fermezza sulla domiciliarizzazione dell'anziano, consentendo a parità di condizioni, la cura della persona presso il proprio domicilio. In concreto la richiesta avanzata alla Regione è di sostenere equamente la scelta, erogando servizi e prestazioni a sostegno delle famiglie, ovvero destinando le stesse risorse riconosciute alle strutture per l'occupazione di posti letto, per la copertura di tutti quei servizi, ad esempio, la fisioterapia e l'assistenza infermieristica, indispensabili alle famiglie che scelgono percorsi di domiciliarizzazione, soprattutto per le persone parzialmente non autosufficienti. Secondo questa impostazione resta il sistema pubblico a definire, attraverso un budget di salute, i bisogni dell'anziano e della sua famiglia che dovrebbe potersi rivolgere per la soddisfazione di essi ad una rete di servizi accreditati e funzionali. Il tutto in una situazione di integrazione di tutti i soggetti coinvolti: ospedale, distretto, geriatrie, medici di base. L'assessore ha ribadito la necessità di accelerare scelte a favore di questa linea, garantendo che la spesa per l'abbattimento delle rette per gli 11 mila posti letto attuali nelle 160 strutture del Fvg(dei quali già 8 mila fruiscono dell'abbattimento retta) non diminuirà, ma ha indicato anche l'opportunità di rendere strutturali le sperimentazioni per la domiciliarità da una parte e, dall'altra, di investire per costruire livelli intermedi di non autosufficienza, che possano rispondere a bisogni che si situano tra l'ospedale e la casa e che riguardano attualmente un bacino potenziale di 3000 persone. ARC/EP/pph