(ACON) Trieste, 8 apr - Via libera a maggioranza dalla IV
Commissione consiliare al disegno di legge in materia di misure
di conservazione specifiche delle Zone di protezione
speciale(Zps), ossia quelle zone di particolare interesse per le
rotte migratorie dell'avifauna.
Il disegno di legge si pone l'obiettivo di armonizzare la
disciplina a tutela dell'avifauna, ai sensi della direttiva
comunitaria Uccelli, con quella a tutela degli habitat naturali e
seminaturali ai sensi della direttiva Habitat. Una necessità - ha
spiegato l'assessore regionale alle risorse Agroalimentari,
ittiche e forestali - nata da una richiesta della Commissione Ue
di eliminare gli uccelli dall'ambito di tutela delle Zone
speciali di conservazione (Zsc), volte esclusivamente alla
protezione degli habitat e di specie animali e vegetali.
La norma, dunque, è meramente procedurale e non va a intervenire
sui livelli di tutela, ma semplicemente ad applicare e allineare
le misure già previste per le Zsc alle Zps.
Viene, inoltre, prevista - è stato specificato in Commissione -
una semplificazione della disciplina in materia di Zone umide
naturali o artificiali, i cui perimetri saranno individuati non
più da un regolamento, ma con una delibera di Giunta regionale,
garantendo così una maggiore tempestività dell'azione
amministrativa.
Con il disegno di legge, dunque, vengono imposti i divieti già
previsti per le Zone speciali di conservazione e relativi allo
svolgimento di attività o di interventi che possano compromettere
la salvaguardia dell'avifauna, con multe salate in caso di
violazione delle prescrizioni, che vanno da un minimo di 250 a un
massimo di 2.500 euro.
Tra le varie attività vietate, l'apertura di nuove cave e
l'ampliamento di quelle esistenti, la realizzazione di nuovi
impianti eolici, salvo quelli per cui non sia già stato avviato
il procedimento di autorizzazione, la realizzazione di nuove
discariche, l'attività venatoria in data antecedente alla terza
domenica di settembre, nel mese di gennaio e dopo il tramonto, la
realizzazione di impianti di risalita, l'esercizio della pesca
con reti da traino. Viene, inoltre, fatto divieto di utilizzo
munizioni contenenti graniglia di piombo e di acciaio, fino a 150
metri dai confini delle zone umide naturali e artificiali.
I consiglieri dei gruppi politici di Opposizione si sono quasi
tutti astenuti, con l'eccezione di un voto favorevole, e hanno
chiesto alcuni chiarimenti meramente tecnici sul provvedimento.
La norma - ha specificato in chiusura l'assessore - eviterà al
Friuli Venezia Giulia di incorrere in una procedura di infrazione
comunitaria quando questa sarà aperta nei confronti dello Stato
italiano.
ACON/SM-fa