Disabilità: Regione, persona al centro di percorso sociale e sanitario

L'assessore è intervenuto alla presentazione del nuovo progetto di inclusione sociale post-diploma dedicato ai giovani con disabilità cognitive Udine, 7 apr - Anche nel campo della disabilità, questa Amministrazione regionale ha avuto la capacità e la lungimiranza di assumere attese decisioni strutturali, con effetti concreti di cui si potrà beneficiare a lungo termine. Sono scelte nate dalla volontà di garantire a tutte le persone la libertà e l'inclusione, riconoscendo la dignità di ciascuno singolo cittadino. La Legge regionale 16 del 2022 è stata una conquista di civiltà, sulla quale la politica si è permessa il lusso di non dividersi: è una norma che segue, adeguandola, la Legge 41 del 1990, già allora apripista per l'inclusione delle persone con disabilità, andando a rappresentare uno strumento normativo di grande valore. Sono alcuni dei concetti espressi dall'assessore alla Disabilità del Friuli Venezia Giulia, intervenuto quest'oggi a Udine, negli spazi di palazzo Antonini-Maseri, alla presentazione di "Ala", l'Accademia delle libere abilità, un nuovo percorso di inclusione sociale post-diploma dedicato ai giovani con disabilità cognitive, promosso da Ala, Università degli studi di Udine e Fondazione Radio Magica Ets, col supporto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Nell'esprimere gratitudine nei confronti di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti in questa nuova progettualità educativa, l'assessore ha parlato della necessità di un cambiamento nel modello sanitario, non limitandosi alla cura in ospedale, ma cercando di creare un sistema che supporti le persone anche a lungo termine, considerando non solo gli aspetti sanitari, ma anche quelli sociali, in tutti i campi della vita. Ha sottolineato che la risposta ai bisogni di salute delle persone deve essere un impegno collettivo, che coinvolge il sistema pubblico, privato e del terzo settore, e ha ribadito l'importanza della solidarietà e della sussidiarietà nel rispondere ai bisogni sociali, senza che queste risposte possano essere esclusivamente legate a risorse economiche o procedurali. Ha concluso ricordando che, se non fosse stato per l'impegno del terzo settore e della solidarietà, molte conquiste sarebbero state più difficili da raggiungere, se non addirittura ritardate o mai conquistate. ARC/PT/gg