L'assessore ha incontrato i giovani impegnati nel progetto
Origini Italia
Trieste, 4 apr - Imporre restrizioni all'acquisizione della
cittadinanza per coloro che hanno origini italiane rappresenta un
errore gravissimo. Ciò risulta ancor più evidente considerando
che la Regione sta investendo per mantenere vivo il legame con i
discendenti di quanti, in passato, emigrarono dal Friuli Venezia
Giulia verso ogni parte del mondo, anche in un'ottica di ritorno
occupazionale. Basti pensare che alcuni dei giovani impegnati nel
progetto di alta formazione 'Origini', dopo lo stage, hanno
ricevuto l'offerta di rimanere in un'azienda del territorio.
Questo il concetto espresso oggi a Trieste dall'assessore
regionale alle Autonomie locali all'incontro con gli studenti del
progetto 'Origini Italia', un programma formativo in Export
management e sviluppo imprenditoriale, destinato ai discendenti
di emigrati italiani residenti all'estero. Gestito dalla Mib
Trieste School of Management, il progetto è realizzato in
collaborazione con la Regione e gode del patrocinio dell'Ita -
Italian Trade Agency e del ministero degli Affari esteri e della
Cooperazione internazionale.
Come ha spiegato l'esponente della Giunta regionale, il Friuli
Venezia Giulia sta crescendo significativamente: oggi registra il
tasso di disoccupazione più basso di sempre e il tasso di
occupazione più alto mai rilevato. Questo comporta che le aziende
possono crescere solo fino a un certo punto, dopodiché, se non
trovano più lavoratori, non riescono a proseguire nello sviluppo.
In questa situazione vi sono due possibili scelte: da un lato,
accogliere sul territorio persone che non condividono la cultura,
la lingua e l'identità italiane; dall'altro, favorire l'arrivo di
giovani legati all'Italia, che ne condividono i valori e
possiedono un'identità affine, risultando quindi già naturalmente
integrati nella società. In tale contesto la Regione Friuli
Venezia Giulia si impegnerà affinché a livello Parlamentare si
possa giungere a un ripensamento del decreto.
L'assessore ha poi ricordato come nella giornata di ieri
l'attenzione di tutti si sia concentrata sui dazi. In merito, è
stato osservato come permanga un cauto ottimismo: in passato,
anche in situazioni complesse, si è sempre riusciti a trovare una
via d'uscita, e si confida che ciò avvenga anche in questa
occasione. Non si tratta infatti di una sfida che riguarda solo
le imprese, ma l'intera società: dalle istituzioni al settore
pubblico e privato, è necessario attivare una reazione
collettiva, pur consapevoli dei limiti di intervento diretti su
dinamiche globali.
Su ciò che si può realmente incidere è fondamentale investire in
formazione e nella qualità dei prodotti. In quest'ottica,
l'assessore ha evidenziato il ruolo attivo di chi, come i giovani
del progetto Origini Italia, ha avuto l'opportunità di conoscere
da vicino le realtà produttive del territorio, anche attraverso
esperienze di stage che in qualche caso potrà tradursi in una
concreta opportunità occupazionale.
ARC/GG/ep