Libri: Roberti, bene approfondire storia e cultura di grandi dalmati

Trieste, 28 mar - "L'associazione è viva e promotrice di tante iniziative sempre molto partecipate e di grande rilevanza per il nostro territorio e per ricordare tenere viva la storia di un popolo. È importante diffondere questi approfondimenti, perché sebbene da poco sia passata la ricorrenza del 10 febbraio ancora c'è l'eco della disinformazione e di narrazioni assurde. Raccontare oggi con l'occasione della presentazione di questo libro la ricca e grande storia di un italiano e dalmata è molto importante per far tacere narrazioni assurde che legano l'arrivo degli italiani in Istria, Fiume e Dalmazia al fascismo e di conseguenza fanno passare la loro tragica fine come inevitabile". Lo ha affermato l'assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti alla presentazione del libro "Nicolò Tommaseo. Tra storie e ricordi familiari a 150 anni dalla morte" di Alvise Tommaseo Ponzetta, organizzata presso la sede dell'Unione degli Istriani a Trieste. Introdotto dal presidente dell'associazione Massimiliano Lacota e dallo storico Vito Marcuzzo e da Eugenia Candosin l'autore, discendente di Nicolò, ha raccontato la nascita e i temi del volume scritto in occasione dei 150 anni dalla morte del grande letterato e patriota, attingendo anche da diari compilati dai trisnonni. Originari della Bosnia, i Tomasic sfuggirono profughi alle oppressioni turche nelle isole dalmate, in particolare all'isola di Brazza, a poche miglia al largo di Spalato. I progenitori del Tommaseo si stanziarono a Postire in un bel palazzo rinascimentale. Il nonno del Tommaseo, anche lui di nome Nicolò, nacque qui e a 25 anni lascò Postire per trasferirsi alla volta di Sebenico, dove vide i natali il futuro letterato che poi studiò e visse tra Padova e Venezia. ARC/EO/al