(ACON) Trieste, 28 mar - "Le dinamiche sociali, unite ai
propositi fissati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza
(Pnrr), porteranno finalmente ad un aumento di asili nido, anche
in Comuni finora sguarniti di questo servizio. Per questo è
necessario che la Regione istituisca un coordinamento capace di
supportare i molti enti locali che si trovano ad affrontare per
la prima volta la gestione di un servizio per la prima infanzia".
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Manuela Celotti
(Pd), prima firmataria di una mozione (sottoscritta da tutti i
gruppi di opposizione) attraverso la quale si chiede alla Regione
l'istituzione di un tavolo di regia regionale sugli asili nido.
"In Fvg, i bambini che frequentano un asilo nido sono circa il
37/38% del totale dei bambini da zero a tre anni, una percentuale
che è salita, non per l'aumento dei posti, bensì per il calo
demografico" sottolinea Celotti ricordando che "a breve si
concluderanno diversi lavori di ristrutturazione o costruzione
dei nuovi asili nido finanziati con i fondi Pnrr. Questa può
essere un'occasione per iniziare a costruire un vero
coordinamento regionale sul tema, istituendo un tavolo regionale
di confronto nel quale coinvolgere tutti gli enti locali che
hanno già attivato o che stanno per attivare servizi di questo
tipo".
Secondo la consigliera dem "sarebbe inoltre utile che la Regione
definisse delle linee guida e un ufficio di supporto ai comuni,
aiutandoli nella definizione della tipologia di servizi da
offrire, degli orari, delle attività da garantire, dei servizi
aggiuntivi per migliorare la qualità dell'accoglienza dei
bambini. C'è inoltre il tema delle gare per l'affidamento dei
servizi, rispetto alle quali la centrale unica di committenza
regionale potrebbe avere un ruolo fondamentale, rilanciando il
monitoraggio dei fabbisogni per poter poi procedere con le
procedure amministrative a supporto dei comuni".
"Tutto questo siamo convinti inizierebbe a garantire
un'omogeneità nella qualità dei servizi offerti. Una sfida,
questa, quantomai urgente per contrastare la denatalità ma anche
per migliorare la qualità della vita delle famiglie che vivono o
che vorranno venire a vivere in Friuli Venezia Giulia", conclude
la nota.
ACON/COM/mv